svolta per le cure

Un nuovo strumento per la diagnosi del melanoma all'Ospedale Papa Giovanni XXIII

Il reparto di Anatomia Patologica lo ha ricevuto grazie a un'importante donazione dell’Associazione Oncologica Bergamasca (Aob)

Un nuovo strumento per la diagnosi del melanoma all'Ospedale Papa Giovanni XXIII
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Un importante passo avanti per la cura del melanoma e di altre malattie oncologiche all'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Grazie alla donazione dell’Associazione Oncologica Bergamasca (Aob), il reparto di Anatomia Patologica ha ricevuto un nuovo strumento diagnostico, capace di migliorare l’analisi dei tumori grazie alla biopsia liquida.

Di cosa si tratta e come funziona

La biopsia liquida è una tecnologia innovativa che consente di individuare tracce di Dna tumorale nel sangue. Questo significa che è possibile scoprire eventuali recidive della malattia in modo rapido, si può monitorare l’efficacia dei trattamenti senza ricorrere a biopsie invasive e permette di migliorare la personalizzazione delle cure per ogni paziente.

Il nuovo estrattore automatico di acidi nucleici, installato nel laboratorio di Anatomia Patologica, permette quindi di velocizzare e rendere più preciso il processo di analisi del Dna tumorale, riducendo i tempi di diagnosi e aumentando l’affidabilità dei risultati.

Un aiuto concreto contro il melanoma

Questo strumento sta già dando un contributo importante nel trattamento del melanoma, un tumore per cui l’Ospedale Papa Giovanni XXIII ha sviluppato un approccio multidisciplinare che comprende prevenzione, diagnosi e cura.

Alla presentazione ufficiale del dispositivo erano presenti figure di rilievo dell’ospedale, tra cui il Direttore Generale Francesco Locati, il Direttore di Anatomia Patologica Andrea Gianatti, la biologa genetista Denise Morotti, il Direttore della Dermatologia Paolo Sena, il Direttore dell’Oncologia Alberto Zambelli e l’oncologa Barbara Merelli, oltre allo staff di tecnici e biologi specializzandi.

In posa, con l'estrattore donato, da sinistra: Ranica, D'Ambrosio, Radici, Locati, Gianatti, Sena e Zambelli

Per Aob hanno partecipato il Presidente Maurizio Radici e la Vicepresidente Giuliana D’Ambrosio, insieme a Osvaldo Ranica, Presidente della Fondazione Comunità Bergamasca, che ha sostenuto il progetto.

Un impegno per la salute e la ricerca

Ormai da anni, Aob è impegnata nella lotta contro il cancro e nella promozione della ricerca oncologica, collaborando con l’Ospedale Papa Giovanni XXIII per migliorare le cure disponibili.

«Siamo molto orgogliosi di questo nuovo passo avanti nella medicina di precisione, che aiuterà tanti pazienti oncologici - ha dichiarato Maurizio Radici, Presidente di Aob -. Ringraziamo la Fondazione Comunità Bergamasca per aver creduto nel valore di questo progetto».

Anche il Direttore Generale dell’ospedale, Francesco Locati, ha sottolineato l’importanza di questa innovazione: «Questo strumento ci aiuterà a offrire cure sempre più mirate e tempestive per combattere i tumori in modo più efficace».

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