Restauro e gestione

Una società americana ha presentato un'offerta per il Grand Hotel di San Pellegrino

La busta verrà aperta in seduta pubblica venerdì 2 agosto, dunque ancora non sono noti i dettagli del progetto. Ma è un bel passo avanti

Una società americana ha presentato un'offerta per il Grand Hotel di San Pellegrino
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di Mattia Cortese

Grandi speranze per il Grand Hotel di San Pellegrino dopo che oggi (mercoledì 31 luglio), alla scadenza del bando per il suo recupero e la sua gestione, risulta essere finalmente arrivata un'offerta da un'importante società americana, la Ekn Development. Nulla si sa ancora del lato economico della proposta e dei dettagli del progetto, ma si tratta di una possibilità significativa per il rilancio della struttura e della città.

L'offerta da una società americana

«La gara, dopo quelle precedenti, non è andata deserta. Speriamo sia la volta buona - commenta il vicesindaco del Comune brembano, Vittorio Milesi -. La società che si aggiudicherà l'appalto avrà il diritto di superficie dell'immobile per 99 anni, ma l'offerta economica non si conosce ancora e verrà valutata quando si aprirà la busta venerdì (2 agosto, ndr)».

L'azienda avrà in capo la ristrutturazione e la gestione dell'albergo: «Questo gruppo americano sembra interessante, prima si erano informate una decina di realtà sia nazionali che internazionali, erano venute a vedere l'albergo perché il sopralluogo era obbligatorio, poi nel caso avrebbero dovuto presentare la proposta impegnativa».

L'ingresso del Grand Hotel

Il bando

Il bando offre la concessione per 99 anni con l'aggiunta, rispetto a quelli precedenti, di due milioni di euro da parte del Comune oltre ai tre milioni di euro di finanziamento da Regione. I restanti 21 milioni di euro circa, invece, li dovrà mettere il privato. Le stime di spesa arrivano dallo studio di fattibilità del 2016, che aveva calcolato come, per completare il recupero dell'edificio, ci volessero appunto altri 26 milioni di euro. Il canone simbolico da versare al Comune è invece pari a diecimila euro.

Non è previsto un obbligo di destinazione: si è aperti a varie proposte, ma quella alberghiera sarebbe per l'Amministrazione la soluzione migliore. Proprio questa, con molta probabilità, sarà appunto la destinazione futura prevista dalla società. In passato si erano mostrati interessati QC Terme, che sul territorio ha già il centro termale aperto nel 2014 e incentrato sul settore benessere, mentre altre società volevano sviluppare progetti incentrati sugli anziani o aprire una scuola internazionale.

L'interno del Grand Hotel

Un investimento per rilanciare la città

«L'investimento che abbiamo fatto si unisce a quello sul centro termale e sulla funicolare, ma anche al recupero dell'albergo Vetta da parte del gruppo Zani, tutto incentrato sul rilancio della città - ha spiegato Milesi -. Allo stesso tempo, l'azienda Sanpellegrino investe sullo stabilimento di Ruspino. In questi anni, grazie all'Accordo di programma con Regione Lombardia, siamo riusciti a portare avanti obiettivi importanti, che ci auguriamo vengano rafforzati da questa iniziativa di recupero dell'hotel».

Nei prossimi mesi avverrà anche quello di Villa Giuseppina, della quale proprio la settimana scorsa è stato approvato il progetto esecutivo, dopo che il Comune ha acquistato dal Gruppo Percassi i piani superiori dell'edificio, per realizzare una struttura con terme curative. Un settore che potrebbe incentivare proprio la futura permanenza, nel Grand Hotel, di chi ha bisogno di fermarsi più giorni per i trattamenti, creando un circolo economico virtuoso per il territorio e offrendo un servizio agli ospiti.

L'interno del Grand Hotel

Un altro importante intervento di recupero è stato quello della seconda stazione ferroviaria, dopo quello già avvenuto in precedenza della prima, data in gestione a un privato per cinquant'anni. «Per le tempistiche di restauro e apertura dell'albergo è ancora presto, intanto si deve valutare la proposta, ma di sicuro i lavori di riqualificazione non saranno brevi» ha concluso il vicesindaco. Si dovrà aspettare la mattina di venerdì 2 agosto prossimo, quando la busta verrà aperta in seduta pubblica.

Commenti
Luciano

Vediamo se riusciamo a vendere anche questo pezzo di storia agli stranieri!?! Quindi è vero che siamo incapaci di gestire le nostre eccellenze!!!

Michele

Chi non vuole svelarsi si trincera dietro "società americana"

Massimo

Se non riaprono il casino, chi ci viene? Boh.

Michele

I nomi dei soci maggioritari?

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