Un po' di cortesia ed è fatta

Datemi retta: una vacanza da sogno comincia dalla mancia al concierge

Datemi retta: una vacanza da sogno comincia dalla mancia al concierge
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Jacob Tomsky è un concierge che ha lavorato in molti hotel di New Orleans e New York e ha scritto un libro, Heads in beds, in cui fornisce consigli su come comportarsi per ottenere un soggiorno confortevole e soddisfacente - e anche per dare una mano ai colleghi, che spesso devono sopportare viaggiatori poco educati. La stampa americana ha dato recensioni molto buone e qualcuno ha definito Tomsky una "star" (se siete incuriositi, cliccate qui: jacobtomsky.com) Dal momento che l’assegnazione delle camere e, più in generale, la qualità del soggiorno dipende soprattutto, se non esclusivamente, proprio dal concierge, è essenziale essere cortesi, fin dal momento del proprio arrivo. Anzi, se si lascia subito una mancia, 20 dollari possono bastare, si può essere certi che si godrà di un trattamento migliore. Tomsky scrive:

Essere gentili nel mondo di oggi, che procede alla velocità della luce, è difficile. Ma la generosità è infallibile. Fare la mancia è gentilezza trasformata in una realtà tangibile. Come dire, "Guarda, questa è una parte del denaro che ho guadagnato e per cui ho lavorato duro. Ma donartene un po' potrebbe renderti felice, perciò...ecco".

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Il punto è che la permanenza in hotel, in un certo senso, è una occasione speciale per ogni ospite! È un'esperienza esaltante. Ma fare il check in di qualcuno non è esaltante per l'addetto alla reception. È come guidare una mandria, in cui ci sono soggetti molto maleducati e molesti e che ti sbraitano dei sonori muu proprio in faccia. Ma ricevere una piccola mancia, qualcosa che rende il mio giorno migliore - quella è una speciale occasione per me. E se sei così gentile da darmi quel piccolo regalo, il minimo che io possa fare è guidarti in un camera che ti piacerà moltissimo. 

 

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Ma, attenzione. Il destino del vacanziere si decide prima della partenza, nel momento in cui si prenota. Coloro che eseguono una prenotazione online, approfittando di uno speciale pacchetto in offerta, oppure scegliendo di partire all’ultimo minuto, riceveranno una camera poco accogliente: la classica stanza d’albergo piccola, dove la porta d’ingresso va a sbattere contro l’armadio e quella del bagno contro il comodino accanto il letto. E la finestra, la finestra dà sul cortile, ovviamente. Per evitare questa sgradevole esperienza, sarebbe bene fare riferimento al sito dell’albergo, oppure fare addirittura una telefonata. In questo modo, il cliente entra in contatto con il personale, seleziona quello competente e, per così dire, "si spiana la strada". Una prenotazione attraverso le vie "ufficiali" viene inoltre percepita come una garanzia maggiore di fedeltà da parte dell'ospite.

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Facciamo conto di avere seguito fin qui tutte le indicazioni: abbiamo prenotato/telefonato seguendo la corretta procedura, siamo arrivati, lasciato la nostra brava mancia e sorriso educatamente a tutto il personale. Il concierge ci ha consegnato la chiave di una delle stanze migliori dell’hotel e tutti soddisfatti occupiamo la camera. Ci accorgiamo però che qualcosa non funziona, forse il phon, forse il frigobar. Niente paura. Tomsky suggerisce di contattare la reception e, sempre con fare educato, chiedere assistenza. Se non si perdono le staffe e si avanzano addirittura proposte su come risolvere il problema, nel giro di qualche minuto arriverà qualcuno a bussare alla nostra porta.

Un ultimo appunto sul frigo-bar. Tomsky ha notato che spesso i clienti non dicono niente, anche se lo trovano sguarnito oppure occupato da bottiglie vuote lasciate da qualche ospite precedente, forse perché temono di pagare di più. In realtà, il costo giornaliero di una camera d’albergo lascia ampio margine di guadagno all’hotel, e piccole riparazioni sono già messe nel conto – sono, in sostanza, già state pagate. Gli ospiti dovrebbero dunque fare sempre notare se c’è qualcosa che non va, perché è nei loro diritti, quelli sanciti dalla moneta sonante.

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