In prima persona

Valmarina, Parco dei Colli in festa guidati dall'asino Paride (& friends)

Valmarina, Parco dei Colli in festa guidati dall'asino Paride (& friends)
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All’ex monastero di Valmarina ci si arriva comodamente dalla Morla Greenway, la ciclabile che parte da via Baioni, passa per Valverde e Castagneta, attraversa il confine con Ponteranica. Passando dalla struttura monastica, che una volta l’anno ospita la Fiera del Parco dei Colli (perché c’è la sede del parco, all’interno): domenica scorsa si teneva la sedicesima edizione. L’evento costituisce una vetrina delle eccellenze agroalimentari del parco ed è, a tutti gli effetti, un interessante ibrido tra una fattoria didattica itinerante, una sagra, un concorso tra allevatori, un mercato della terra a chilometro a zero. I bambini sono i veri protagonisti: possono accarezzare gli asini, tra cui il simpatico Paride, affettuoso e mansueto, quasi canino per atteggiamenti; dare il fieno alle mucche (e arrampicarsi sulle balle di fieno, cornice giocosa inconsueta), con tanto di prove di mungitura in mattinata; aggirarsi tra pecore e capre. Immancabile il battesimo della sella, con tanto di cavallino “dalmatato” (bianco, a macchie nere) a fare da mascotte dell’iniziativa.

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Si mangia sano, con tanti assaggi a disposizione. Gli allevatori invitano a degustare formaggelle, caprini, salumi vari. Un po’ di vino della zona, le fragole scelte e buonissime, il gelato fatto col latte di capra. Dentro l’ex monastero, un servizio di ristorazione classico, con le classiche code da sagra. L’organizzazione è quella che è, ma non si può pretendere. Una manifestazione rustica al punto giusto non deve declinarsi troppo sul lato commerciale, altrimenti si snaturerebbe. Passano anche dei pentoloni con polenta e cinghiale, ma sono destinati ai commensali dei piani alti (che probabilmente sono gli stessi produttori: è, giustamente, un giorno di festa anche per loro). Poi, nel pomeriggio, le premiazioni del concorso per razze caprine e per le mucche di razza Bruna Alpina, seguite da un concerto di musica balcanica: l’ottima Caravan Orkestar, rustica al punto giusto. Sarà che la giornata è grigia e che ha piovuto molto la sera prima, ma la gente è tanta ma non tantissima. «Meglio», dice chi ricorda l’affollamento esagerato di altre edizioni. Insomma, si sta bene. «Cosa ti è piaciuto di più?», chiede un papà a suo figlio. Nessuna esitazione: «Paride!».

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