Ve li ricordate gli Scotch? La band bergamasca degli Anni Ottanta quasi... profetica
Che anni, gli anni Ottanta! Sana nostalgia, certo, ma anche la convinzione che quel decennio cambiò radicalmente la società in cui viviamo. Soprattutto nel suo lato "pop". Tipo la musica. E proprio nel mondo delle sette note si può trovare un punto di contatto tra l'oggi e l'allora. Nei nostri tempi, infatti, grazie a Internet e alle piattaforme di streaming musicale, chiunque può tentare la fortuna. Poi è il pubblico a decidere, naturalmente. Negli anni Ottanta, sebbene in maniera diversa, una simili opportunità la si dava a tutti. È vero, c'era una scrematura antecedente, ma alla fine quasi ogni gruppo o cantante dotato di un minimo di talento aveva la possibilità di uscire con un primo 45 giri. Poi, chissà: il successo o l'indifferenza.
https://www.youtube.com/watch?v=eA7oUNxe58Y&feature=youtu.be
Bergamo, in tal senso, rappresenta un piccolo emblema di queste due epoche musicali. Perché oggi abbiamo i Pinguini Tattici Nucleari a dimostrarci che partendo dall'oratorio di Albino si può tranquillamente arrivare a Sanremo; quarant'anni fa, invece, c'erano gli Scotch, alias David Zambelli e Walter Verdi, produttori discografici a cui poi si aggiunse la voce di Vince Lancini. E il primo loro pezzo, datato 1983, non fu solo un successo ma anche una sorta di premonizione dei tempi odierni: si intitolava Penguin's Invasion, "l'invasione dei pinguini". A sei ragazzi, forse, staranno suonando le orecchie.
Ma c'è di più. Il più grande successo degli Scotch, infatti, arrivò un anno più tardi, nel 1984, quando portarono in Italia e nel mondo (in Germania divenne un vero tormentone) Disco Band, brano che divenne famoso per il colpo di tosse che lo caratterizza, nato per scherzo e diventato invece un tratto distintivo unico come dimostra il fatto che il videoclip è ambientato in una stanza d’ospedale dove un gruppo di pazienti balla. In questi giorni di Coronavirus nei quali anche un colpo di tosse è in grado di seminare il panico, Disco Band diventa una sorta di simbolo di come, forse, dovremmo tornare a vivere con maggior leggerezza. Anche con un po' di tosse...