Volevamo il Barcellona o il Real Ci accontentiamo del City di Pep

A Bergamo si sognava il Barcellona. Le rambla, la Barceloneta, cerveza in riva al mare e poi tutti al Camp Nou, tempio moderno di uno degli spettacoli più belli al mondo, il calcio blaugrana. Invece ci si accontenta (si fa per dire) di Pep. Pep Guardiola, cuore catalano, una bacheca stracolma di trofei marchiati Barcellona e oggi tecnico del Manchester City degli sceicchi. Niente sole, bensì la grigia Manchester. Eppure sarà comunque un viaggio fantastico, in uno stadio da sogno (l’Etihad, oltre 55 mila posti a sedere, settimo più capiente d’Inghilterra) che fino a tre anni fa mai i nerazzurri avrebbero pensato di poter visitare da protagonisti.
[Antonio e Luca Percassi a Montecarlo per i sorteggi]
È stata una giornata emozionante, quella di giovedì 29 agosto. È come se la prima esperienza in Champions dell’Atalanta fosse iniziata con questo sorteggio, con quelle palline che, a una a una, venivano pescate da due grandi campioni del recente passato, Wesley Sneijder e Petr Cech (entrambi si sono appena ritirati), andando a formare gli otto gironi. Alla Dea è capitato il C, ma i nerazzurri hanno dovuto attendere circa tre quarti d’ora prima di sapere quali sarebbero state le loro rivali. Il City, essendo in prima fascia, è stata la prima estratta. Poi è toccato agli ucraini dello Shakthar Donetsk (seconda fascia), formazione che l’anno scorso è stata allenata da quel Fonseca oggi alla Roma. Dalla terza fascia ecco accasarsi nel girone in questione la Dinamo Zagabria. E infine l’Atalanta, la Cenerentola che ha scardinato però pure le fiabe. Perché la formazione di Gasp non ha nessuna intenzione di fuggire allo scoccare della mezzanotte: con un girone così, con queste rivali, la Dea se la può giocare davvero fino in fondo.
Certo, il City è una squadra formidabile, infarcita di fuoriclasse e con la vittoria della Champions come obiettivo dichiarato. Sarà affascinante vedere come Gasperini affronterà Guardiola, grande filosofo del pallone. Ma Shakhtar e Dinamo, be’, sono ampiamente alla portata. Non sarà facile, ovvio. Ma l’Atalanta è cascata bene se si considera che, a un certo punto, ha rischiato seriamente di finire nel Girone A, quello composto da Paris Saint Germain, Real Madrid e Club Bruges. Sarebbe stato stupendo affrontare formazioni di quel calibro, ma...