La medaglia Fields

Chi è Alessio Figalli, vincitore del "Nobel per la Matematica"

Chi è Alessio Figalli, vincitore del "Nobel per la Matematica"
Pubblicato:
Aggiornato:

International Medal for Outstanding Discoveries in Mathematics, o più semplicemente medaglia Fields. È l’equivalente di un premio Nobel, che viene attribuito ogni quattro anni a matematici che non abbiano compiuto 40 anni. Il premio in denaro non è equivalente al premio svedese (15mila dollari canadesi), ma il valore morale è certamente pari. Quest’anno la giuria si è riunita a Rio de Janeiro e ha assegnato quattro medaglie.

Le quattro medaglie. Una di queste è finita a un italiano, classe 1984, Alessio Figalli, «per i suoi contributi alla teoria del trasporto ottimale, e la sua applicazione alle equazioni derivate parziali, alla geometria metrica e alla probabilità». Figalli è romano, ma insegna a Zurigo ed è il secondo italiano a mettersi al collo la medaglia con l’effigie di Archimede (con sopra incisa questa frase: «Transire suum pectus mundoque potiri (Elevarsi al di sopra di se stessi e conquistare il mondo)», dopo il famoso Enrico Bombieri, che venne premiato nel 1974. Insieme a lui hanno vinto la Medaglia 2018 altri tre matematici. Uno di questi è un iraniano di origine curde Caucher Birkar. La propensione degli iraniani per la matematica è qualcosa di particolare: anche quattro anni fa ricevettero una medaglia, per di più destinata a una studiosa, la prima donna ad essere insignita del premio, Maryam Mirzakhani.

 

 

Chi è Figalli. Il curriculum di Figalli è di quelli tipici da fuoriclasse della conoscenza: a 34 anni ha al suo attivo 140 pubblicazioni: dopo gli studi classici, nel 2002 è stato ammesso alla Scuola Normale di Pisa, dove si è laureato in meno di quattro anni, contro i cinque previsti dal piano di studi. Poi una serie di perfezionamenti a Lione, Parigi, Austin sino all’approdo al Politecnico di Zurigo nel 2016. Il professore che lo ha seguito alla Normale di Pisa, Luigi Ambrosio, lo ha definito così: «È un problem solver di eccezionale talento, capace di velocità e profondità nell’assimilazione dei lavori dei matematici che ci hanno preceduto, inventiva e con una personalità, al tempo stesso carismatica e di grande equilibrio, che lo rende un collega benvoluto e stimato da tutto il nostro ambiente e un ambito collaboratore nelle ricerche».

Matematica mon amour. Figalli, raccontando la propria storia, ha confessato che la matematica è stata una passione sin da quando era piccolo: «La scelta di diventare matematico raramente avviene da piccoli, dato che spesso le persone non immaginano neanche di poterne fare un lavoro. Nel mio caso, fin da piccolo mi piaceva la matematica però ho capito piuttosto tardi di avere una vera passione. A scuola gli esercizi di matematica mi riuscivano facilmente, ma era anche vero che facevo il liceo classico e quindi il programma non era molto difficile, specialmente comparato a un liceo scientifico».

 

 

La matematica vista da Figalli è una disciplina molto creativa: «Grazie ai miei studi ho avuto la fortuna di scoprire cosa sia veramente la matematica. Infatti la visione che spesso ne otteniamo durante il periodo scolastico è quella di una materia arida, fatta di regole fisse e immutabili che sono state stabilite da centinaia di anni. Questo è assolutamente falso: la matematica è una disciplina in continua evoluzione ed il matematico è una persona creativa che cerca di trovare una soluzione a dei problemi spesso molto concreti».

E poi senza la matematica la nostra vita quotidiana sarebbe molto diversa e molto meno semplificata. È Figalli a stendere l’elenco delle cose che non sarebbero possibili: «Senza gli studi matematici degli ultimi 150 anni non avremmo gli mp3, i GPS, la televisione, la crittografia per i bancomat, i motori di ricerca come Google, le tac e le risonanze magnetiche». E l’elenco potrebbe continuare a lungo...

Seguici sui nostri canali