Allegri stia sereno sul Var Gasperini ha stregato la Juve

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Non ci sono più parole per esaltare questa Atalanta che in 21 giorni gioca sette partite, ne vince tre, ne pareggia quattro, strapazza l'Everton, rimonta il Chievo, la Fiorentina, il Lione e, stasera, la Juve campione d’Italia, giocando una partita eroica, entusiasmante, meravigliosa. E non c’è né enfasi né retorica nel commentare una delle più belle prove che la storia recente nerazzurra annoveri.

Sotto di due gol, la Dea ha ribaltato la partita giocando alla pari e segnando due gol ai bianconeri, da stasera non più in testa alla classifica, ma staccati di due lunghezze dal Super Napoli di Sarri, alla storica, settima vittoria consecutiva, record senza precedenti nella vicenda partenopea come i 25 gol realizzati nei primi sette turni.Di nuovo e per l’ennesima volta, Gian Piero Gasperini si è dimostrato un maestro di tattica e ha stregato la Juve, dopo l’uno due Bernardeschi-Higuain convinta di andare in discesa. Cornelius non ingrana? Gasp lo toglie e mette Ilicic, scombussolando i piani di Allegri, il cui centrocampo affidato ai soli Matuidi e Bentancur illude per venticinque minuti, poi cede alla distanza. E, se Berisha sbaglia la presa, favorendo la prima rete juventina, Berisha va sulla Luna parando il rigore a Dybala, letteralmente cancellato dalla marcatura a uomo di Palomino che non gli concede un attimo di tregua.

E che dire dell’altra, splendida prova di Cristante, ancora in rete con un colpo di testa che in realtà è stato una sassata? Di Petagna, un altro che ha cambiato la partita? Di Gomez, che ha fatto ammattire il nervoso, irascibile Lichtsteiner, il quale doveva essere espulso per la gomitata rifilata al Papu che ha determinato l’annullamento del gol di Mandzukic, grazie al Var. Già, il Var che ha generosamente assegnato il penalty alla Juve, avendo Petagna respinto il pallone con la spalla e non con la mano.

La verità è che la Juve a Bergamo ha strappato un pareggio sofferto e lo confermano le piccate dichiarazioni di Allegri alla Domenica Sportiva, dove se l’è presa con l’uso della tecnologia in campo, a suo dire da limitare al massimo. Stia, sereno, Allegri. Piuttosto, chieda alla sua difesa come mai in trasferta prenda tre gol dal Barcellona, dal Genoa, uno dal Sassuolo, due dall'Atalanta. Come mai la Juve vada sul 2-0 e poi traccheggi, al contrario del Napoli che, dopo il 3-0 al Cagliari, non ha mai smesso d’attaccare.

Ci vuole tanto a riconoscere i meriti degli avversari? L’ha fatto Chiellini, con un’analisi lucida e spassionata. L’Atalanta gioca, corre, pressa, si batte sino all'ultimo respiro. La maglia sudata sempre non è una scritta cucita per caso, sul colletto delle maglie nerazzurre. E’ per questo che i tifosi sono pazzi per la Dea.

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