Tradizioni senza tempo

Bottanuco, 150 anni con i Sifoi Il flauto di Pan entra nella storia

Bottanuco, 150 anni con i Sifoi Il flauto di Pan entra nella storia
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Si può attraversare l’impetuoso fiume della storia sull’onda musicale del flauto di Pan. I «Sifoi di Bottanuco» hanno spento ben 150 candeline con una kermesse durata tre giorni, da venerdì 22 a domenica 24 settembre. Per celebrare degnamente l’anniversario di nascita del gruppo si sono tenuti concerti, serate dal gusto enogastronomico e, domenica, una sfilata per le vie del paese, con la celebrazione della Santa Messa accompagnata dalle note dei Sifoi. Sabato, nel teatro dell’oratorio, è stato presentato il libro sulla storia della banda. Curato dagli studiosi Vincenzo Malvestiti e Mauro Perletti il volume, dal titolo «Il tempo dei Sifoi», è andato letteralmente a ruba. Solo con la prevendita, iniziata mesi fa, ne sono state vendute trecento copie. Al termine della serata, per chi lo desiderava, il libro era in vendita. Il gruppo dei «Sifoi» nasce nel 1867. La data risulta, in base alle ricerche degli autori del testo, attendibile. Come amano ricordare gli stessi musicisti, la banda  ha attraversato indenne i momenti storici più intensi e purtroppo anche violenti della storia: gli anni dell’Unità d’Italia, la «grande guerra», Il fascismo, la seconda guerra mondiale, l’era atomica e la caduta del muro di Berlino. Con il loro amato strumento hanno portato tanta gioia e buonumore nei momenti più difficili.

 

 

«I Sifoi di Bottanuco», presidente Marco Verzeni, direttore il maestro Massimo Pozzi, in tutto sono 28 componenti, quattro donne e 24 uomini. La più giovane è Valentina Sella, diciottenne, il più anziano Adriano Brembilla, della bell’età di 83 anni. Del resto per far parte del gruppo non ci sono particolari limiti dovuti a capelli bianchi. Si va dai maggiorenni fino alle vecchie leve. Il repertorio della banda è composto di 140 pezzi  con musica varia: dalle arie liriche, pezzi di musica sinfonica e sacra, fino alle canzoni di Modugno, Gigliola Cinguetti e altri noti autori. Inoltre abbiamo 25 canzoni scritte dai componenti stessi della banda. I Sifoi si esibiscono in sagre e feste popolari, portando avanti la tradizione folkloristica bergamasca. Suonano nella provincia e nella regione, ma le loro esibizioni sono anche a livello nazionale, in particolare nel centro e nord Italia. Hanno partecipato a importanti festival europei di musica folkloristica, aggiudicandosi ambiti riconoscimenti.

 

 

La loro divisa richiama il passato, un costume che si rifà agli abiti indossati dai contadini orobici nel Settecento, con una foggia simile ai vestiti indossati durante la Repubblica di Venezia. Ma il protagonista in assoluto è lo strumento che suona la banda: il flauto o siringa di Pan, dialettalmente “Orghenì” (perché rammenta un organo in miniatura”). Era, nella mitologia, suonato dal semidio dei boschi Pan. L’aspetto più straordinario è che, attualmente, il flauto viene costruito da un vegliardo, che supera gli ottant’anni, di nome Camillo Brambilla. Realizzare lo strumento non è certo facile. Occorrono innanzitutto le canne di bambù, raccolte lungo l’Adda. Poi vanno tagliate, ripulite dalla parte interna, trattate in un certo modo e fatte stagionare. Ci vogliono almeno dieci anni prima che le canne possano essere utilizzate per fabbricare il flauto.

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