È morto il 3 giugno

Brandstatter, cioè Herr Playmobil che di un pericolo fece un successo

Brandstatter, cioè Herr Playmobil che di un pericolo fece un successo
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«La famiglia Playmobil perde non solo il suo capo, il suo proprietario e il suo patriarca, ma il settore dei giochi in Germania perde anche una delle sue personalità più significative», con questo breve ma intenso comunicato stampa la Geobra Brandstatter ha annunciato, l’8 giugno, la scomparsa di Horst Brandstatter (avvenuta il 3), il noto industriale tedesco conosciuto in tutto il mondo per aver creato la linea di action figure Playmobil. Avrebbe compiuto 82 anni il prossimo 27 giugno e fino agli ultimi giorni si è recato a lavorare nell’azienda che aveva animato con le sue idee per oltre mezzo secolo. Per quanto riguarda la sua eredità, lo stesso Brandstaetter aveva dichiarato di aver «creato una fondazione che mi succederà come proprietario. Questa fondazione senza scopo di lucro e con finalità umanitarie si dedicherà ai bambini. Così l’avvenire della società è assicurato e io ho la certezza che sarà gestita secondo i miei desideri».

[I primi Playmobil]
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Da un rischio, l’idea. Brandstaetter entrò nella società di famiglia giovanissimo, a soli 19 anni. La sua prima intuizione fu quella di lanciare sul mercato europeo l’Hula-Hoop, il cerchio di plastica inventato dagli americani Arthur K.Melin e Richard Knerr. Ma Horst Brandstatter lanciò definitivamente il suo nome legandolo a quello dei pupazzetti della Playmobil. Cioè? Siamo agli inizi degli anni Settanta e, a causa della crisi petrolifera, il prezzo della plastica aumenta drasticamente. Un fatto che potrebbe anche far fallire l’azienda dei Brandstaetter, dato che la sua produzione è dedicata a giocattoli in plastica dalle grandi dimensioni. Il tenace imprenditore non si fa però per nulla scoraggiare dalle difficoltà storiche del momento e riesce a trasformare il pericolo di un imminente fallimento in un incredibile successo aziendale, arrivando a registrare un fatturato di 595 milioni di euro nel 2014. Come?

[Playmobil oggi]
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La nascita dei playmobil. Crea una nuova tipologia di giocattolo, dalle dimensioni più contenute. I primi tre modelli, ideati grazie all’intraprendenza e all’abilità del direttore di produzione Hans Beck, sono il playmobil indiano, il playmobil cavaliere e il playmobil operaio. Alti 7,5 cm, il design di questi personaggi prende ispirazione dai disegni dei bambini: testa grande, sorriso largo, senza naso e con gli arti lunghi e magri. Nel 1974, questi personaggi fanno il loro debutto alla Fiera del Gioco di Norimberga e vengono immediatamente apprezzati dagli esperti del settore. Un commerciante olandese sceglie di scommettere sul nuovo giocattolo e acquista in anticipo tutta la produzione dell’anno. Alla fine del 1974 la Brandstätter ricaverà 3 milioni di marchi solo dai Playmobil: un sesto di tutti i suoi profitti.

 

 

Un successo senza tempo. Da quel 1974 i Playmobil sono diventati apprezzatissimi compagni di gioco per i bambini di tutto il mondo, anche grazie alle loro molteplici ambientazioni e alle diverse tipologie di personaggi proposti. Si stima che siano stati prodotti quasi 3 miliardi di pupazzetti e che siano distribuiti e venduti ancora oggi in quasi 100 Paesi. Secondo Andrea Angiolino, autore de Il dizionario dei giochi, «il Playmobil ha successo perché è senza tempo. È moderno perché colorato, riconoscibile, frutto di un accurato design. Ma non si lega alle tendenze del momento e quindi non è effimero. Le sue ambientazioni sono classici intramontabili: il west, il medioevo, i pirati, i faraoni e la vita quotidiana. Le figurine non hanno nome, come le bambole di un tempo battezzate dalle bimbe e non dagli uffici di marketing. I pupazzi di Peppa Pig non avranno più ragione di esistere quando sul piccolo schermo andrà altro. I Playmobil, invece, sono attuali quanto quarant’anni fa».

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