Possono indurre dipendenza

Breve storia del gratta e vinci

Breve storia del gratta e vinci
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Secondo alcuni basterebbe solo una monetina e un bel piano levigato dove appoggiare il fatidico biglietto da grattare. Per altri, invece, tutto può essere tralasciato o facilmente sostituito (la monetina con l’unghia, il tavolo con un ginocchio) ma l’unica cosa che non può – anzi, non deve – assolutamente mancare è la fortuna. Senza questa, tutto il resto conta ben poco. Ma si sa, siccome fortuna audaces iuvat, bisogna tentare e ritentare prima di essere da lei toccati o semplicemente sfiorati. E così, uno dietro l’altro, spesso si vedono negli angolini delle tabaccherie giocatori che senza sosta grattano i loro biglietti, nella speranza che almeno uno sia quello vincente.

I gratta e vinci hanno fatto la loro comparsa nelle tabaccherie italiane a partire dal 1994, anche se erano stati inventati quasi 20 anni prima. Naturale che nel giro di pochissimo tempo siano diventati uno dei giochi più amati dal grande pubblico. L’invenzione di questa “diabolica” lotteria fu ideata nel 1974 dalla Scientific Games Corporation, un'azienda americana che creò la prima macchina capace di stampare su carta questo particolare tipo di gioco a premio. E da quel momenti in poi, sono stati in tanti a regalarsi il piacere di una “grattata”.

 

 

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Come già detto, vennero introdotti in Italia il 21 febbraio 1994, dalla Legge Finanziaria del governo Ciampi per sovvenzionare con 240 miliardi di lire il cosiddetto piano salvalavoro del ministro Gino Giugni. I primi biglietti furono stampati con il nome “La fontana della fortuna”. In sostanza, più fontane di Trevi si trovavano più alti erano i premi da portare a casa. Il budget della vincita oscillava dai 2.000 (il prezzo di un tagliando) fino ai 100 milioni di lire, tetto massimo a cui poter aspirare. I premi intermedi, quelli di consolazione, arrivavano fino a 50mila lire ed era possibile ritirarli istantaneamente presso il rivenditore.  La lotteria italiana garantì che un biglietto su nove sarebbe stato vincente per l'esordio ne furono distribuiti 40 milioni.

Il primo premio fu vinto l'8 aprile 1994 in un bar di piazza Napoleone a Lucca da una colf di 35 anni. Per promuovere il gioco, Rai Due trasmise anche un quiz telefonico quotidiano condotto da Ilaria Moscato in cui i partecipanti vincevano pacchi di biglietti da grattare. Il 20 maggio dello stesso anno, “La fontana della fortuna” fu sostituita con “La Fortuna col Mundial”, un biglietto celebrativo dei mondiali di calcio Usa ’94 che sarebbero cominciati da lì a poche settimane.

Da qualche anno, i gratta e vinci sono sbarcati anche online con tantissimi biglietti proposti, si va da un minimo di 50 centesimi fino a cifre che toccane i dieci euro. Naturale che anche qui al prezzo del biglietto corrisponda una vincita più o meno alta.7

 

gratta e vinci

 

La dipendenza. Nell’immaginario comune, il gratta e vinci non rappresenta un rischio come il gioco alle slot machine o alle scommesse online, tuttavia anche questa formula può essere considerata una vera e propria dipendenza nel momento in cui ci si faccia prendere un po’ troppo la mano. Secondo alcune statistiche, tra i giovani sarebbe notevolmente in crescita la dipendenza da gratta e vinci, vista la facilità con cui è possibile reperirli e la modica cifra da impiegare per acquistarli.

La patologia si manifesta con la necessità compulsiva di voler acquistare ogni giorno un numero sempre maggiore di biglietti, nella ferma convinzione di avere sotto controllo la situazione e di riuscire a smettere in qualsiasi momento lo si desideri. In Italia, al momento, sarebbero 800mila le persone in Italia vittime della ludopatia, a cui andrebbero sommate altri 2 milioni coinvolti in forma più leggera tra slot machine, videolottery, gratta e vinci e poker online. Proprio per cercare di prevenire e per combattere l’insorgere di questa vera e propria malattia, sono sempre molte le campagne e iniziative che numerose associazioni promuovono su tutto il territorio nazionale.

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