Tragedia tra Curno e Mozzo

Chi erano i ciclisti travolti e uccisi mentre pedalavano sulla Briantea

Chi erano i ciclisti travolti e uccisi mentre pedalavano sulla Briantea
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Stavano viaggiando su direzioni opposte, ognuno con in testa i propri pensieri e i propri programmi per la serata. Sabato, 13 aprile, un tragico destino ha unito Giorgio Oddi, 16 anni, di Longuelo, e Maurizio Besana, 59 anni, di Bonate Sotto. Pedalavano in direzioni opposte sulla Briantea, tra Curno e Mozzo, all’altezza del ristorante “Il Sorriso”, quando sono stati travolti da una Golf guidata da una 46enne, che prima ha effettuato una manovra sbagliata, quindi ha perso il controllo del mezzo. Pioveva molto forte. L’auto della donna, illesa, avrebbe prima urtato il ciclista che aveva alla sua destra, vale a dire il 16enne in sella alla sua mountain-bike, diretto verso la città. L’auto è sopraggiunta nel suo stesso senso e lo ha travolto, scaraventandolo prima sul parabrezza e poi sull’asfalto. La Golf ha poi invaso la corsia opposta di marcia, dove stava sopraggiungendo su una bici da corsa un 59enne, falciato senza scampo: è morto durante il trasporto in ospedale. È giunta invece domenica 14 la notizie che anche il 16enne non ce l’ha fatta.

Giorgio Oddi. Abitava a Longuelo. Appassionato di volo, aviazione, e di tutto ciò che aveva a che fare con gli aerei, frequentava il terzo anno dell’istituto per chimici Natta. Aveva un fratello più piccolo di un anno Alberto. Lascia nel dolore i genitori Carlo e Giulia. È stato travolto a nemmeno due chilometri da casa. La madre è intervenuta sulla scena dell’incidente: avvicinandosi ha riconosciuto le scarpe di Giorgio e la sua bicicletta distrutta. E ha capito che le cose erano andate davvero male. Giorgio era un ragazzo molto tranquillo: il sabato sera non usciva. La domenica accompagnava la zia, senza figli, al ricovero a trovare nonna Lucia. Andava sempre con la camicia, a scuola, perché era rappresentante di classe e diceva che ci vuole etica pure nel vestirsi. Non pose tipicamente giovanili, che lo facevano talvolta bersaglio dei bulli. Ma non se la prendeva più di tanto.

Maurizio Besana. Mancavano ancora pochi mesi di lavoro e poi avrebbe festeggiato la meritata e tanto sospirata pensione, Besana. Lascia la moglie Tiziana e la figlia Eleonora, della quale aveva festeggiato pochi mesi fa la laurea in scienze infermieristiche. Sabato pomeriggio ha perso la vita in sella alla sua bici da corsa, di cui era un appassionato fin da giovane. Ha chiesto a suo nipote Michele di andare con lui ma gli ha risposto che era impegnato con il trasloco. Per molti anni ha lavorato nel settore degli indumenti da lavoro, alle dipendenze di un’azienda di Milano.

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