Dalla macchina da cucire a...

Cinque invenzioni rivoluzionarie presentate in tutta la storia di Expo

Cinque invenzioni rivoluzionarie presentate in tutta la storia di Expo
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Mancano ormai poche ore all'evento che Milano sta aspettando con impazienza da parecchio tempo; l’EXPO 2015 sarà l’occasione per vedere all’opera tutti i Paesi mondiali che hanno aderito alla grande manifestazione internazionale. Mode, scoperte, design e innovazione coloreranno il capoluogo lombardo per 43 settimane, fino al 31 ottobre. Dal 1851, anno della primissima Esposizione Universale londinese, organizzata al Crystal Palace di Hyde Park, l’evento attrae visitatori da tutto il mondo, e per conquistare completamente pubblico e investitori occorre sapersi superare, come già successo in diverse edizioni passate.

 

1855: Parigi. La macchina per cucire di Singer

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Fu la seconda edizione della grande Esposizione Universale, quella della grande rivincita francese sui rivali inglesi. Napoleone III la organizzò a breve distanza, solo quattro anni, da quella di Londra, ubicandola nel Campo di Marte dal 15 maggio al 15 novembre. Venne costruito il Palazzo dell’Industria, in risposta al Crystal Palace londinese, e i dati ufficiali parlarono di più di 5 milioni di visitatori provenienti da 34 Paesi. Nel 1850 Isaac Merrit Singer decise di modificare lo strumento che fino a quel momento veniva usato per cucire, che faceva seguire alla navetta con il filo un moto circolare. Utilizzando i pedali dei filatoi dell’epoca per la velocità, Singer fece in modo che il filo si muovesse lungo una linea retta e che nel frattempo il tessuto scorresse automaticamente su un piano, tenuto fermo da un piedino, attraverso una ruota laterale. A Parigi nel 1855 Singer potè così mostrare al mondo il risultato della sua invenzione: la prima macchina da cucire ad uso domestico.

 

1876: Philadelphia. Il telefono di Bell

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La prima edizione americana venne organizzata a Philadelphia per celebrare i 100 anni dalla firma della Dichiarazione d’Indipendenza. Per la prima volta non si utilizzò un unico edificio centrale ma l’attività, dal 10 maggio al 10 novembre, venne dislocata in più padiglioni, organizzati dalle Nazioni ospitate e dalle aziende. L’ingegnere scozzese Alexander Graham Bell brevettò quell’anno un apparecchio elettronico che potesse permettere di comunicare a distanza. La disputa sul primo inventore del telefono tutt’oggi non è ancora risolta: nel 2002 il Congresso USA ha riconosciuto ad Antonio Meucci la paternità dell’invenzione. All’EXPO del 1876 però tra il telegrafo di Edison, il ketchup di Heinz e la macchina da scrivere di Remington spiccò il telefono di Bell.

 

1939: New York. La televisione elettronica

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Pensata come rimedio alla Grande Depressione Americana, l’edizione newyorchese del 1939 durò fino al 1940, con la Seconda Guerra Mondiale in corso (l’ingresso statunitense avvenne nel 1941). L’ampia durata della manifestazione, con lo slogan Il mondo di domani, portò in America circa 44 milioni di visitatori. All’esposizione venne presentata la prima televisione elettronica, non più quella brevettata un decennio prima dallo scozzese Baird. Quella del 1939 fu la massima espressione dell’idea su cui lavorava dal 1927 l’inventore americano Philo Farnsworth, che sfruttò il tubo a raggi catodici per la costruzione dell’apparecchio.

 

1958: Bruxelles. L’IBM 305 Ramac

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Quello che venne denominata dai belgi “l’EXPO del progresso” si svolse dal 17 aprile al 19 ottobre 1958, nell’area dell’Heysel, poco fuori dalla capitale Bruxelles. Il giovane Re Baldovino aprì con un discorso inaugurale la prima EXPO della Guerra Fredda (nonostante il tema fosse Valutazione del Mondo per un mondo più umano), a cui parteciparono 42 Paesi e presenziarono 41 milioni di persone. L’americana IBM presentò nel padiglione statunitense il primo computer commerciale con una memoria a disco magnetico. Una sorta di enciclopedia elettronica di grandi dimensioni, pari a  una stanza di 9 metri, in grado di rispondere a domande di storia in diverse lingue (francese, inglese, italiano, olandese, svedese, tedesco, portoghese, russo, spagnolo ed in una lingua internazionale chiamata “interlingua”), mettendoci soltanto una frazione di secondo.

 

1970: Osaka. Il prototipo del cellulare

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Ribattezzata “l’EXPO delle meraviglie”, l’edizione giapponese fece registrare numeri record con i suoi 64 milioni di visitatori (con picchi di 800 mila in alcune giornate) e i 78 Paesi coinvolti. La cura dei giapponesi nell’organizzazione, permise di all’Esposizione nipponica di venire catalogata come “Esposizione Generale di 1° Categoria” dall’Ufficio Internazionale delle Esposizioni (BIE). L’attenzione dei visitatori fu catturata dal primo schermo IMAX per vedere le immagini in 3D, e soprattutto dal primissimo prototipo di telefono cellulare. L’apparecchio, che verrà messo in commercio solamente nel 1973, grazie al lavoro svolto da Mitchell e Cooper di Motorola, era di grandi dimensioni e aveva un peso superiore ai 2kg.

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