L'idrovia Lo-Mi-Ve

Dalla Svizzera a Venezia in barca passando per i Navigli milanesi

Dalla Svizzera a Venezia in barca passando per i Navigli milanesi
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Il nome c’è già: Lo-Mi-Ve. Che sta per Locarno, Milano e Venezia. È il nome assegnato alla via d’acqua che unirà Locarno, in Svizzera, sul Lago Maggiore, a Venezia, passando per Milano. Un sogno cullato da tanto tempo e che ora sembra poter diventare realtà: l’Istituto per i Navigli/Associazione Amici dei Navigli, ha pubblicato un programma che mira a ristabilire le condizioni di navigazione dell’idrovia Locarno Milano Venezia nel 2019, a 200 anni dalla sua prima inaugurazione.

 

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Tanti lavori sono stati già eseguiti, molti tratti dell’idrovia sono stati restaurati. Estesi tratti del naviglio grande sono stati messi in sicurezza e alcuni approdi sono stati recuperati, mentre altri sono stati realizzati ex novo. Il manifesto programmatico dell’associazione è stato presentato il 24 maggio e ha l’ambizione di fare della darsena di Milano uno dei principali porti d'Europa per il turismo culturale tra l'Europa continentale e il Mediterraneo.

Perché si deve aspettare il 2019? Perché mancano ancora dei lavori che sciolgano gli ultimi nodi che impediscono una navigazione continua dalle Alpi alla Laguna. La via d’acqua, lunga ben 550 chilometri, esiste già ed è tutta a cielo aperto (lago Maggiore, fiume Ticino, Canale Industriale, Naviglio Grande, Naviglio di Pavia, Ticino, Po, Laguna di Venezia). Tocca quattro regioni, 12 province e 170 Comuni e per renderla nuovamente attiva al turismo nautico da diporto è necessario ristrutturare numerose conche, costruirne di nuove e riedificare i ponti per consentire il passaggio delle barche.

 

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Ad esempio, c’è da costruire una nuova conca di navigazione necessaria per superare lo sbarramento di Porto della Torre sul fiume Ticino. È già stata progettata, autorizzata e in parte finanziata dalla Regione Piemonte assieme al restauro delle conche adiacenti le centrali idroelettriche di Vizzola e Tornavento nel canale industriale. Sono interventi che costano dieci milioni e che garantirebbero il collegamento Locarno-Milano. Per arrivare a Venezia i fondi necessari sono di più: 30 milioni in particolare per ripristinare la navigabilità del Naviglio Pavese, quello che esce da Milano: sono sette i ponti da alzare.

L’associazione Amici dei Navigli è molto determinata e in questi anni ha già strappato interventi importanti come il restauro di una delle conche più importanti e cruciali per la navigazione, la Conca Fallata alle porte di Milano. Ora ha annunciato il lancio di una raccolta firme per stimolare la prossima giunta di Milano ad attivarsi per realizzare il progetto.

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Photo: © Andrea Pisapia
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Intanto, per precorrere i tempi, sulla Darsena è comparso il Corsaro dei Navigli, il primo taxi veneziano a navigare i Navigli, una barca poliedrica e personalizzabile capace di accogliere momenti di gruppo come momenti privati. Il Corsaro può essere prenotato per visite guidate alla scoperta dei segreti della Milano navigabile ma può anche trasformarsi nella location perfetta per un brindisi in compagnia degli amici.

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