Gasperì, non ti sei perso nulla Mamma mia, che squadra la Dea

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Raccontano i cronisti di Sky che, ieri sera, all’ingresso all’Olimpico, Gian Piero Gasperini sia stato apostrofato così da un tifoso della Roma: «A Gasperì, che cosa ti sei perso...», alludendo al mancato approdo del tecnico torinese sulla panchina giallorossa. Non si hanno notizie del signore dopo la grande vittoria della Dea. Tuttavia è certo che egli avrà ripensato al suo sfottò tanto poco beneaugurante per la sua squadra. Nella stessa misura in cui è presumibile che, tornando a Bergamo dopo un altro colpo magistrale, l’allenatore dell’Atalanta sarà riandato con la memoria al 29 maggio scorso, quando Antonio Percassi annunciò: «Con grande soddisfazione posso confermare che il rapporto fra l’Atalanta e il nostro tecnico prosegue. Un percorso di crescita che va avanti con l’obiettivo di dare continuità a quanto di importante è stato costruito in queste ultime tre stagioni». Parole profetiche.

In sette giorni l’Atalanta è stata così forte da scrollarsi di dosso la batosta di Zagabria, rimontare per due volte la Fiorentina, battere la Roma in casa sua. La Roma che, da quando Gasp guida i nerazzurri, contro di loro ha vinto una sola volta su sette. La Roma di Fonseca che veniva da tre successi consecutivi, fra campionato ed Europa League. La Roma castigata dall’ennesimo capolavoro tattico di Gasp, costruito sull’asse Gomez-Ilicic in assenza di Muriel e di una punta di ruolo nel primo tempo; esaltato dalle parate di Gollini, più che mai degno della Nazionale; celebrato nel nome di Zapata, 52 partite e 32 gol in nerazzurro. Per non dire di De Roon che ha mandato in visibilio il battaglione di tifosi bergamaschi con il suo gol allo scadere.

L’Atalanta ammirata a Roma è stata la più bella vista dall’inizio della stagione per qualità del gioco e degli interpreti, inviolabilità difensiva (ottimo l’esordio di Kjaer, ma non possiamo scoprire certo adesso il capitano della Danimarca), condizione atletica. Dopo cinque giornate di campionato la Dea ha il doppio dei punti di un anno fa ed è addirittura in zona Champions League. Si può dire mamma mia, che squadra? Si deve.

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