Proprietaria al 50% di Theranos

La biondina più ricca d'America che ha cancellato aghi e siringhe

La biondina più ricca d'America che ha cancellato aghi e siringhe
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Quest’anno sulla nota lista Forbes dei 400 americani più ricchi, è apparso il volto di una trentenne bionda e dagli occhi azzurri, dotata di un'espressione serena (ma non troppo), quella di chi è abituato a lavorare tanto e a lavorare duro. Si chiama Elizabeth Holmes ed è la fondatrice, nonché proprietaria al 50 percento, di Theranos, società valutata per circa dieci miliardi di dollari. Nel board della suddetta compagnia figurano grandi nomi, tra cui anche l’ex segretario di Stato Henry Kissinger. Questo basti per intuire l’importanza che ha incominciato a ricoprire l’impresa. Ma Holmes non è solo una degli americani più ricchi (e influenti) del momento: è anche la donna più giovane ad essere entrata nell’empireo della rivista statunitense e, per giunta, la terza più giovane miliardaria, dopo Mark Zuckenberg, il fondatore di Facebook, e Dustin Moskovitz, ex compagno di stanza del primo e naturalmente co-fondatore del social network in questione. Anche Holmes, come gli altri due miliardari trentenni, lavora con dati (di) privati, ma nel suo caso le informazioni sono di ben altra rilevanza.

 

holmes eli

 

La nascita rivoluzionaria di Theranos. La storia di Holmes è molto simile a quella di altri geni della tecnologia, in primis Steve Jobs. Dopo il liceo si era iscritta a Stanford, uno dei campus più prestigiosi d’America, per seguire corsi di ingegneria elettronica e ingegneria chimica. Al suo secondo anno di università, tuttavia, la giovane Elizabeth ha cominciato a sviluppare un’idea rivoluzionaria che avrebbe potuto cambiare per sempre il sistema sanitario degli Stati Uniti. Il progetto la assorbiva a tal punto che non aveva più tempo per frequentare le lezioni, così nell’autunno del 2003, a 19 anni, ha deciso di lasciare l’università e di investire nel suo sogno i soldi che avrebbe versato per la costosissima retta. Le sono occorsi dieci anni, prima che il progetto acquistasse solidità, ma alla fine Elizabeth ce l’ha fatta. Dall’atto di coraggio che l’ha spinta a lasciare gli studi per sviluppare la sua intuizione, è nata Theranos, compagnia con base a Newark, California.

La società si occupa, in breve, di prelievi del sangue, ma ciò che la rende così speciale consiste nel fatto che bastano solo poche gocce di sangue per effettuare un’analisi completa. Anziché usare siringhe e aghi per prelevare fialette di sangue che rendono i pazienti anemici per un’intera mattinata, gli specialisti di Theranos usano sottili tubicini di 13 millimetri, i Nanotainer, che inseriscono nella punta di un dito oppure sul braccio, affinché siano tolte poche gocce di sangue. Il sistema, inoltre, permette di avere dei risultati più rapidi rispetto a quelli dell’azienda sanitaria nazionale, e pure più economici. I servizi offerti sono vari e vanno dalla valutazione del grado di fertilità, per un costo complessivo di 35 dollari, fino a un semplice esame del colesterolo, che costa meno di tre dollari (2,99 dollari per la precisione).

 

Theranos

 

La rivoluzione è in atto. I vantaggi di Theranos sono evidenti e vanno soprattutto nella direzione di un incremento della prevenzione medica: come ha più volte affermato Elizabeth Holmes, l’accuratezza e la rapidità delle analisi della sua compagnia permettono di incidere con maggiore efficacia sullo sviluppo di eventuali malattie. La rivoluzione messa in moto da questa ex studentessa di Stanford ha tutte le carte in regola per fare tremare il servizio tradizionale, molto più costoso e lento, e soprattutto obsoleto: basti pensare che nulla è cambiato dal 1960, a dispetto di crisi economiche e innovazioni scientifiche. Il 3 giugno, ospite del programma televisivo Charlie Rose Holmes ha spiegato che al momento Theranos sta ampliando i suoi servizi in California, ma ci sono lavori in corso che coinvolgono anche altre aree metropolitane. E non è escluso che in futuro Theranos venga esportato anche nei Paesi in via di sviluppo.

 

elizabeth e joe biden

 

I primi successi. Sono occorsi 10 anni perché l’idea di Holmes potesse svilupparsi, ma tanto tempo è stato speso a buon fine. Nel 2014, infatti, la Walgreens CO., la più grande catena di farmacie degli Stati Uniti, ha annunciato che avrebbe installato dei centri Theranos nei suoi negozi sparsi in tutto il Paese. Al momento, alcuni sono già in attività: a Phoenix e a Palo Alto, in California. Un’altra medaglia all’onore è stata raccolta lo scorso 23 luglio, quando Holmes ha ricevuto una visita da parte del Vice Presidente Joe Biden, insieme ad altri leader dell’industria della salute, per un summit chiamato "Una nuova era nella prevenzione della salute" (A New Era of Preventive Health Care). La conversazione si è focalizzata sul ruolo centrale della prevenzione delle malattie, sulla riduzione dei costi nel sistema sanitario e sui modi possibili per accrescere la ricchezza del paese. Biden è stato guidato da Holmes in una visita dei laboratori e della fabbrica, un sopralluogo che forse sarà foriero di ulteriori sviluppi per Theranos. Tra tanti successi ed elogi, c’è anche chi si dimostra scettico e chiede di potere studiare, scientificamente, il funzionamento della tecnologia sviluppata da Holmes. Alcuni medici e scienziati, infatti, vorrebbero poter confrontare i dati di Theranos con quelli del sistema sanitario tradizionale, prima di poter dare il loro consenso alla società, ma a quanto pare la giovane fondatrice continua a fare orecchio da mercante.

L’unica forma di garanzia e di trasparenza di cui Holmes sembra fidarsi (a torto o a ragione) è l’agenzia governativa FDA (Food and Drug Administration), a cui ha già chiesto di controllare tutti i test sviluppati nei suoi laboratori, debitamente protetti da dozzine di brevetti, e di pubblicare i prezzi, i livelli di efficacia, il livello di soddisfazione dei pazienti e altro ancora. La trentenne ha affermato che il FDA è la strada maestra per qualsiasi tipo di approvazione in campo medico-sanitario. Per lei, le domande e i dubbi di medici e scienziati non solo altro che una prova dell’originalità di Theranos: «Ogni volta che si crea qualcosa di nuovo, ci sono domande. Per me, questo è un segno che si è creato davvero qualcosa di nuovo».

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