Cultura popolare

Le Bergamaschere di Comun Nuovo «Pedrolino, l'antenato di Pierrot»

Le Bergamaschere di Comun Nuovo «Pedrolino, l'antenato di Pierrot»
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Al Carnevale Europeo di Cento c’era anche un pezzo di Comun Nuovo: le Bergamaschere e i Brighella, in paese dal 2008, hanno contribuito con i loro colori ad animare la festa. Per conoscere più da vicino questa grande e unica realtà, abbiamo intervistato Stefano Folzi, attuale presidente delle associazioni.

Chi sono le Bergamaschere e i Brighella?
«Le Bergamaschere e i Brighella appartengono all'associazione “Brighella e la torre campanaria”, nata nel 1999. Tutto inizia nel 1971, quando i coniugi Franco Folzi e PIerangela Mangini decidono di fondare il gruppo folk “San Pellegrino” di Bergamo. Fino al 1999, era soprattutto a carattere familiare. Da quell’anno, invece, siamo diventati a tutti gli effetti associazione, grazie all’ingresso di alcuni nuovi membri. Lo spirito è sempre stato quello di continuare a valorizzare il lavoro svolto in tanti anni. Dal 2003 a oggi, il gruppo ha preso sempre più il largo, partecipando a numerose trasmissioni televisive e a diverse manifestazioni popolari, alcune delle quali di grande richiamo nazionale. Non ultimo il Carnevale di Cento, che tanto ha voluto conoscere il gruppo e la maschera di Brighella lo scorso 25 febbraio».

 

 

Quando e perché nascono?
«Le Bergamaschere nascono nel 2012 da quello che era il precedente gruppo folk. Il battesimo è avvenuto a Prama, presso il Raduno delle maschere italiane. Si tratta di un insieme di maschere importanti e della Commedia dell'Arte, dimenticate o quasi, come Scapino e Mezzettino».

Lei interpreta Brighella: ci può parlare un po’ di questa maschera e il significato che per lei ha far parte di queste associazioni?
«Dal 2004 interpreto il personaggio con allegria, vivacità e senso di appartenenza alle radici bergamasche. In Italia e nel mondo, credo che Bergamo sia conosciuta solo per il celebere “Berghèm de sura o de sota?”. Con questa battuta voglio dire che, salvo pochi stereotipi, non si conosce molto del nostro territorio; non si sa nemmeno che siamo la casa di una delle cinque maschere nazionali più importanti».

Perché è importante la vostra partecipazione al Carnevale Europeo di Cento?
«Ha un valore importante per ricordare le origini delle feste come quella del Carnevale. Oggi, Cento è una kermesse internazionale, con ospiti di primissimo piano. Il 25 febbraio erano presenti Fiordaliso e Povia; senza di noi, come ha ricordato la stessa Fiordaliso prima della nostra esibizione sul palcoscenico, non ci sarebbero state maschere per ricordare cosa sia davvero quella festa. “Questo gruppo, però è il vero Carnevale”: queste le parole che la cantante ha riservato al nostro gruppo poco prima di salire sul palco accanto all’orchestra Casadei».

 

 

Ci sono progetti in cantiere per il futuro?
«La passione ci ha unito per quasi mezzo secolo, con tre generazioni della famiglia Folzi a guidare il gruppo - si parte dal nonno Franco e si arriva ai nipoti Leonardo, Pietro, Lorenzo e Beatrice -. Oggi, tuttavia, il nostro collante si trova sempre più di rado nelle persone, che non hanno più la voglia di ridere e divertirsi con le cose semplici. La prima speranza per il futuro, dunque, è quella di continuare la nostra attività. Vorremmo poi aggiungere alle presenti - ha proseguito il presidente - anche la maschera di Pedrolino. È stata ormai dimenticata, ma è tra le più importanti, se si pensa che ha ispirato la controparte francese, Pierrot. A fine aprile, in ultimo, il gruppo sarà in Austria, precisamente in Tirolo. Qui porterà la sua solita allegria, ma anche la sua curiosità di conoscere un’altra terra meravigliosa, da aggiungere alle innumerevoli già visitate in quasi cinquant’anni».

Quali sono, secondo lei, le attività più importanti di questa lunga carriera?
«Pensando agli spettacoli, viene in mente Cuba 2009 e Finlandia 2010. In entrambe le occasioni il pubblico è stato numeroso. Vi è poi il Carnevale di Viareggio 2013, come unico gruppo a piedi. Tante iniziative, poi, sono state organizzate in Italia e in Europa; ne contiamo più di mille. Tra tutte, ricorderei il torneo di calcio organizzato nel 2016 per il 45esimo incontro Nazionale Magistrati e la sagra a Comun Nuovo nel 2013. Ha richiamato migliaia di persone e centinaia di maschere da tutta Italia».

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