Chi sostituirà la Mogherini?

Lia Quartapelle, la sorpresa che Renzi vuole alla Farnesina

Lia Quartapelle, la sorpresa che Renzi vuole alla Farnesina
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Dopo il successo (quantomeno social) della quinta kermesse leopoldiana, Matteo Renzi e il suo esecutivo sono tornati ad occuparsi delle vicende di Governo. Ma prima delle riforme, sulla tavola rotonda del Consiglio dei Ministri c’è una difficile nomina: il nuovo Ministro degli Esteri. Federica Mogherini, attuale “capo” della Farnesina, da sabato 1 novembre lascerà la sua scrivania di Roma per vestire i panni di “Lady Pesc”, ovvero Alto Rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza a Bruxelles. Da diversi giorni, quindi, per le stanze di Montecitorio si susseguono i nomi dei papabili candidati alla successione della Mogherini.

Fino a qualche giorno fa, in pole position, c’erano quattro nomi: Simona Bonafè, eurodeputata Pd; Lapo Pistelli, viceministro degli Esteri con Letta prima e Renzi poi; Marina Sereni, vicepresidente della Camera; Elisabetta Belloni, direttore generale per le risorse e l'innovazione della Farnesina. Ognuna di queste figure ha delle ottime credenziali ma anche dei contro. La Bonafè, addirittura, s’è ufficialmente tirata indietro dalla corsa alla poltrona, dichiarando che «sto bene dove sto, grazie». Pistelli, invece, nonostante sia forse la figura più indicata data l’esperienza di lungo corso, ha un solo problema: è uomo. Si sa infatti che Matteo Renzi tiene molto all’importanza mediatica di un esecutivo ben bilanciato in termini di sesso e non è un caso che le altre candidate siano tutte donne. Contro la Sereni gioca il passato da diessina convinta al fianco di Fassino, mentre la Belloni è più una tecnica che una politica. Come se non bastassero già tutte queste variabili, ce n’è un’altra che i media non si sono dimenticati di considerare, ovvero l’effetto sorpresa tanto caro al premier. Per questo motivo, nelle ultime ore, sono decisamente salite le azioni che vogliono Lia Quartapelle nuovo Ministro degli Esteri.

 

 

L’età non conta. Lia Quartapelle, nata a Varese nel 1982 ma milanese d’adozione, precisamente di Porta Venezia. Giovanissima, meno esteticamente appariscente della quasi coetanea Maria Elena Boschi (classe ’81), ma dal curriculum di tutto rispetto. Partiamo dagli studi: ad appena 17 anni ha vinto una borsa di studio allo United World College of the Atlantic del Galles, dove ha conseguito il titolo di Beccalaureato Internazionale con 45 su 45, il massimo dei voti, un risultato ottenuto, in quello stesso anno, solamente da altri 17 studenti sparsi per il mondo. Ha frequentato l’Università di Pavia (laurea triennale) e poi l’Università di Firenze (specialistica), laureandosi con lode in Economia dello sviluppo. Successivamente ha conseguito un Master in Economia all'Università di studi orientali e africani (SOAS) di Londra e, nel 2012, un Dottorato in Economia dello sviluppo all’Università di Pavia. In tutto questo, dal 2009, è anche ricercatrice dell'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (Ispi) e responsabile del programma Africa dello stesso.

Non solo ore passate sui libri, però, per la Quartapelle: ad appena 17 anni, a Milano, ha fondato il circolo 02PD – “A Milano piace democratico”, diventato oggi il più grande del capoluogo lombardo e di cui ne è stata segretario dal 2008 al 2012. Nel 2009, ad appena 27 anni, si è candidata alle primarie per l’Assemblea nazionale del Pd, riscontrando consensi, e nel 2012 a quelle per i parlamentari: fu la più votata dei candidati di Milano. Attualmente siede quindi al Parlamento, dove fa parte della Commissione Esteri, di cui è membro dell’Ufficio di presidenza. Si occupa principalmente di diplomazia, economia, Expo e proiezione internazionale di Milano, Africa e aiuti allo sviluppo. Tutto questo a soli 32 anni.

Futuro sindaco di Milano? A chi le domanda un commento, lei sorride gentile e glissa, cambia discorso. Molto attiva su Twitter, evita accuratamente di sfiorare l’argomento e “cinguetta” il suo sostegno a Giorgio Napolitano mentre il presidente della Repubblica depone come testimone nel processo sulla trattativa Stato-mafia. Quel Giorgio Napolitano particolarmente vicino a Gianni Cervetti, ex esponente di punta del Pci e comunista doc milanese e che, come spiega Il Fatto Quotidiano, è tra i primi sostenitori della giovane. Nel capoluogo lombardo non sono pochi coloro che vedrebbero bene Quartapelle al Comune di Milano, ma tanti la ritengono troppo giovane per il ruolo. In questo senso, un suo ruolo alla Farnesina abbatterebbe anche l’unica la barriera del pensar comune esistente nei suoi confronti: la giovane età.

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