Ci ha lasciato opere di grande pregio

Stefano, l'ultimo dei Locatelli Mostra alla chiesa della Maddalena

Stefano, l'ultimo dei Locatelli Mostra alla chiesa della Maddalena
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A Bergamo la prima mostra antologica e il nuovo volume monografico dedicati a Stefano Locatelli (1920-1989), unico scultore di una importante dinastia. Ricordiamo gli artisti della stirpe Locatelli: Giuseppe Locatelli, pittore, Luigi Locatelli, detto Steenì II, pittore, Giovanni Battista Locatelli, pittore, Romualdo Locatelli, pittore, Raffaello Locatelli, pittore e, appunto, Stefano Locatelli, scultore. È la vicenda di una famiglia, quella dei Locatelli appunto, grazie ai quali Bergamo prosegue quel percorso che nelle botteghe familiari trova da sempre un punto di forza di estrema importanza. La stratificazione del sapere attraverso più generazioni è un valore capace di generare competenze specifiche, che nessun altro sistema riesce a garantire nella stessa misura, purché ciascun protagonista riesca a maturare un percorso originale, che aderisca al proprio tempo. I Locatelli hanno vissuto questa storia centenaria, frequentando la scuola d’arte dell’Accademia Carrara, cogliendo i valori della tradizione, ma riuscendo anche a superarli per intraprendere percorsi personali. Il “caso Locatelli” è dunque esemplare di un modo antichissimo di intendere la trasmissione del sapere e un’occasione per ripensare alla struttura e all’organizzazione delle antiche botteghe artigiane, ove i giovani imparavano dal padre il mestiere e l’attitudine al lavoro.

Stefano Locatelli, scultore
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Stefano Locatelli, scultore
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L’esponente della famiglia che ha trovato nella scultura la propria dimensione creativa è Stefano Locatelli. Ultimogenito di Luigi Steenì II, riceve i primi insegnamenti dal fratello Romualdo. Inizia quindi a lavorare nello studio bergamasco di Gianni Remuzzi, che lo avvia alla scultura. Proprio presso Gianni Remuzzi incrocia Piero Brolis, mentre lontane, anche generazionalmente, gli sono le inquietudini e le novità espressive del più maturo e già lontano Manzù. Frequenterà in seguito l’Accademia a Verona, durante il servizio militare. Espone in pubblico sin dal 1935, e nel 1938 la sua terracotta “Adolescente” viene acquisita dalla Galleria d’Arte Moderna di Milano. Nel 1946 tiene la prima personale con il fratello Raffaello alla Galleria Tamanza di Bergamo, per dedicarsi in seguito soprattutto a opere pubbliche e...

 

Articolo completo a pagina 13 di BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 21 novembre. In versione digitale, qui.

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