Campioni orobici

Mazzu, un play bergamasco consacrato in quel di Firenze

Mazzu, un play bergamasco consacrato in quel di Firenze
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Da “mediano” dei parquet ad autentica sorpresa del basket toscano: Andrea Mazzuchelli, play bergamasco classe ’94 altro 1 metro e 90, ha trovato la sua consacrazione con la maglia della Fiorentina Basket Firenze in Serie B. Per lui nella stagione 2016-2017 ben 7.33 punti e 4 rimbalzi di media in trenta match disputati in regular season, con un minutaggio medio di poco superiore ai 27’; simili le cifre anche in ambito playoff (7.17 punti, 2.5 rimbalzi e 1.67 assist in 26’).

Non male per uno che ha cominciato ad accarezzare la palla a spicchi soltanto a dodici anni, lasciando il calcio. Dai primi anni di giovanili BluOrobica, piuttosto ai margini, “Mazzu” si è avvalso di una grande etica del lavoro che lo ha portato a miglioramenti costanti e per certi versi inaspettati, fino a diventare un giocatore importante in una squadra di vertice a livello nazionale. Negli anni successivi, grazie ad un intenso lavoro fisico e tecnico in off-season e al supporto e ai consigli del fratello Alberto (mezzofondista di livello nazionale sui 1500 e 5000 metri e laureato in Scienze Motorie), Mazzuchelli è diventato un difensore ancora più mordace, incrementando nel contempo il suo repertorio offensivo.

 

 

Dove hai mosso i primi passi?
«Ho percorso tutta la mia carriera giovanile in BluOrobica, dagli Under 12 fino agli Under 19. È stato un periodo tanto bello quanto intenso poiché è coinciso con la crescita stessa di BluOrobica nel panorama giovanile nazionale».

C’è qualche persona che ha illuminato maggiormente il tuo percorso?
«Non posso non ricordare il compianto “Raffa” Martini , che mi ha introdotto per primo nella pallacanestro giocata. E Andrea Schiavi, che è stato il motore di molti ragazzi passati tra le file bluarancio in quegli anni. Ma anche Mauro Zambelli e Alessandro Tusa, con i cui ho trascorso i due anni da Under 19, e che sono stati fondamentali per il passaggio nel basket senior. Indimenticabili inoltre tutti i compagni con i quali abbiamo raggiunto cinque finali nazionali consecutive: Marco Azzola, Alessandro Spatti, Riccardo Crippa e Nicola Savoldelli. Ricordo anche l’emozione e l'orgoglio degli allenamenti svolti con la prima squadra di Treviglio agli ordini di Adriano Vertemati. Un momento di grande crescita mentale».

Dopo l’anno da capitano in Under 19 e C2 con BluOrobica, l’apprendistato a Orzinuovi e l’esplosione a Firenze. Come valuti il tuo percorso?
«I due anni di Under 19 e di C2 mi hanno aiutato a crescere tecnicamente. I tre a Orzinuovi li definirei soprattutto "formativi": partendo quasi da zero e da tanta panchina ma con un continuo lavoro settimanale, la mia mentalità è rimasta sempre la stessa, permettendomi di conquistare spazio in una squadra ambiziosa e in un roster colmo di giocatori esperti di altre categorie. Poi era giunto il momento di prendersi della responsabilità vere, per questo ho colto immediatamente la scommessa fatta su di me dalla Fiorentina Basket. Prima con coach Cadeo e poi con coach Niccolai abbiamo raggiunto la semifinale playoff proprio contro Orzinuovi: in gara-1 e gara-2 l’emozione è stata parecchia. Penso che il mio miglioramento sia frutto del maggior spazio concessomi, ma soprattutto del duro e costante lavoro svolto ogni settimana. Devo guadagnarmi la fiducia giorno per giorno, nulla mi viene regalato: questa è la mentalità che mi sforzo di conservare».

 

 

Il tuo team si sta rendendo protagonista di un mercato importante: cosa ti aspetti?
«La squadra è quasi completata. Dirigenza e coach hanno scelto accuratamente i giocatori da inserire nel roster, e il fatto di essere tra i riconfermati mi rende davvero orgoglioso: riparto quindi ancora più carico puntando ai playoff e, perché no, sognando in grande. Inoltre con gli arrivi di Berti, Grande e Banti ci siamo assicurati tre giocatori davvero esperti: sono molto contento di poter lavorare con loro».

Come ti vedi nel futuro prossimo? Quali progetti stai portando avanti oltre al basket?
«Non sono così presuntuoso da pensare di poter vivere di pallacanestro, ma più in alto riuscirò ad arrivare e più sarò soddisfatto. Il sogno nel cassetto rimane l’esordio in A2. Il 4 luglio mi sono laureato in Design a Brescia e ora sto valutando una eventuale laurea magistrale, cercando di far convivere l'impegno lavorativo/ sportivo con lo studio».

Come valuti il movimento cestistico di Bergamo?
«Bergamo sta crescendo grazie a tante realtà emergenti: quest’anno avrà addirittura due squadre in A2 e spero che i molti praticanti diventino anche frequentatori fissi dei palazzetti di Treviglio e Bergamo».

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