L'intervista

Michela, da Brignano a Monaco per inseguire il sogno della danza

«Il futuro è aperto, ho tanti sogni, è vero, ma devo procedere a piccoli passi»

Michela, da Brignano a Monaco per inseguire il sogno della danza
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Il sogno di diventare una ballerina professionista è stato più forte della paura, delle difficoltà, dell’incertezza legate alla pandemia da Covid-19. Michela Ferri, 22 anni, brignanese, volontà d’acciaio e grande talento, ha conseguito una laurea all’Accademia della danza di Monaco di Baviera, alcuni giorni fa, al termine di un percorso triennale, unico per ricchezza, stimoli e orizzonti internazionali. Michela si era trasferita in Germania all’indomani del diploma alla sezione coreutica dell’Istituto aeronautico «Antonio Locatelli» di Bergamo, dove era giunta dopo un biennio a Busto Arsizio (città in cui sorgeva già da tempo un liceo con un indirizzo equivalente). Ne parla il Giornale di Treviglio.

«Sì, dopo le scuole medie mi ero trasferita a Busto Arsizio, per frequentare il liceo coreutico, perché qui, nel territorio non esisteva nulla di simile – ha raccontato Michela – Sono stati anni, i primi lontana da casa, di impegno, di fatica, ma anche di amicizie, soddisfazioni. Nella casa in cui abitavo con altri ragazzi dello stesso istituto, eravamo una grande famiglia. Poi però, quando hanno aperto una sezione coreutica al “Locatelli”, sono tornata a casa».

«Mia figlia Michela ha sempre avuto chiaro in testa quello che avrebbe fatto nella vita – ha commentato il padre Bruno, emozionato per l’ulteriore ottimo risultato di Michela, questa volta più complesso però, che l’ha tenuta lontana dalla famiglia per tre anni – Sin da bambina, l’idea di fare la ballerina era al centro dei suoi discorsi e dei suoi sogni: noi abbiamo cercato di appoggiarla e condividere con lei questo lungo cammino. Abbiamo creduto e crediamo in lei, siamo davvero orgogliosi». Poi ha raccontato come è maturata la scelta di andare all’estero.

«Michela lamentava una certa chiusura di alcune grandi istituzioni italiane della danza, e la difficoltà di poter emergere in un contesto molto tradizionalista» ha detto. L’Accademia monacense è nota per la completezza e la serietà del percorso di studi, che la rendono meta ambita di aspiranti ballerini di tutto il mondo.

«Speriamo si possano riaprire presto i teatri». «Sono molto maturata in questi anni in Germania, Monaco o anche Berlino sono due centri molto importanti per questi studi, sia teorici sia applicati – ha sottolineato Michela – Tra le lezioni, la vita in comune con altri compagni di accademia, alcuni piccoli impegni lavorativi per contribuire agli sforzi economici della mia famiglia che mi sosteneva a distanza, sono aumentati il senso di concretezza, il valore della fatica in vista del raggiungimento degli obiettivi e la fiducia in me stessa. Speriamo passi presto questa fase legata all’emergenza sanitaria e che, finalmente, in sicurezza, ma con fiducia, si possano riaprire i teatri». Per giungere a Monaco la ragazza ha affrontato due provini, l’uno a Roma, l’altro in terra tedesca, e ha investito in particolare, nel corso della propria formazione, sulla danza contemporanea.

«Il futuro è aperto, ho tanti sogni, è vero, ma devo procedere a piccoli passi – ha concluso – l’Accademia mi ha fatto conoscere tantissimi ragazzi e ragazze provenienti da tutto il mondo, ho maturato contatti con tante altre istituzioni, in Europa e altrove. Mi auguro davvero di trovare la mia occasione»

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