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Milena e gli altri due italiani che han vinto quattro Oscar

Milena e gli altri due italiani che han vinto quattro Oscar
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Milena Canonero non delude e ancora una volta è riuscita a portarsi a casa il premio Oscar per i migliori costumi per The Grand Budapest Hotel, film diretto da Wes Anderson. Non è la prima volta che sale sul palco di Las Vegas e con questa statuetta abbiamo assistito al suo quarto successo. Già, perché la nota costumista italiana, la cui bravura e maestria è nota in tutto il mondo, fino a questo momento è stata candidata a nove premi oscar e negli anni passati è riuscita a vincerne tre con Barry Lyndon di Stanley Kubrick nel 1976, Momenti di gloria di Hugh Hudson nel 1982 e Marie Antoinette di Sofia Coppola nel 2007.

 

 

Chi è Milena Canonero. Nata a Torino il 13 luglio 1946, dopo aver compiuto gli studi di storia e arte del costume a Genova, si trasferisce a Londra. Qui ha la grande opportunità di entrare in contatto con grandi registi cinematografici e teatrali. Il suo primo e importante lavoro da costumista gli arriva dal famosissimo Stanley Kubrick, che le offre l’opportunità di curare i costumi per il super-discusso Arancia Meccanica. La collaborazione tra i due continua anche con il film Barry Lindon del ’76, con il quale Milena vince per la prima volta la statuetta dell’Oscar insieme a Ulla-Britt Soderlund. Appena arrivata nella City aveva conosciuto anche Hugh Hudson con il quale aveva girato un breve spot pubblicitario. Dopo aver collaborato con Kubrick, viene nuovamente ingaggiata anche da Hudson per i costumi di Momenti di Gloria, con il quale si aggiudica il secondo l’Oscar.

Nel 2001 ha ricevuto il premio alla carriera nel cinema dalla Costume Designers Guild, il più importante sindacato statunitense dei costumisti. È da molti anni sposata con l’attore Marshall Bell e in questi mesi Milena Canonero sta lavorando ad un progetto (al momento top secret) con Prada. Appena ricevuto l’Oscar per i costumi di The Grand Budapest Hotel, ha pronunciato queste parole: «Grazie all’Academy e grazie Wes (Anderson, il regista ndr) questo è per te, lo voglio condividere con te. Sei stato di grande ispirazione, sei come un direttore d’orchestra, sei un grande compositore, sei il nostro regista e sei stato il nostro ispiratore. Senza di te non avrei mai potuto farlo. Grazie di quello che hai fatto e per il risultato che hai permesso di ottenere a noi tutti».

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Foto 1 di 4

Barry Lindon, 1976

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Foto 2 di 4

Momenti di gloria, 1982

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Foto 3 di 4

Marie Antoinette, 2007

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Foto 4 di 4

Grand Budapest Hotel, 2014

Gli altri italiani da quattro Oscar. «Come te non c'è nessuno tu sei l'unica al mondo….» era questo l’incipit della nota canzone cantata da Rita Pavone che impazzava nelle radio dell’estate 1963.  E sembrerebbe calzare a pennello per la storia di Milena Canonero. Che un italiano riesca a portarsi a casa la bellezza di quattro Oscar non è proprio notizia che possa passare inosservata. Anzi, è storia, è record. La costumista torinese ha però il piacere di condividere il bel traguardo con altri due italiani che hanno fatto la storia del cinema non solo del nostro Paese. Chi sono? Federico Fellini e Vittorio De Sica.

Federico Fellini. Gli studiosi e gli appassionati del noto regista riminese potrebbero giustamente infastidirsi e far notare che in realtà il grande Fellini di Oscar non ne ha vinti solo quattro, bensì cinque. È giusto, non si vuol sminuire questo importante primato e la sua immensa bravura, ma l’ultima statuetta, quella che gli è stata consegnata nel 1993, era alla carriera. Una ciliegina sulla torta, un riconoscimento che corona una vita fatta di continui successi e geniali trovate che hanno rivoluzionato il mondo cinematografico. Ma se si considera il lavoro svolto dietro la macchina da presa ci si deve accontentare (si fa per dire) che il conteggio si fermi a quattro. Regista tra i più significativi della storia del cinema, con i suoi film ha sempre voluto indagare ogni lato dell’animo e della psiche umana, riuscendo a raccontare con indiscutibile maestria le passioni e i turbamenti che abitano nel cuore dell’uomo senza mai dimenticarsi della nuda e cruda realtà dentro al quale ogni persona si trova a vivere le proprie giornate. I film con cui ha vinto l’Oscar sono: La strada (1954), Le notti di Cabiria (1957),  8 ¹/² (1963) e Amarcord (1973).

 

 

Vittorio De Sica. Nato in una famiglia di origini modeste, sin da giovane, pur continuando a studiare, si dedica all’attività teatrale, fino a che non scopre il fascino della pellicola e sceglie di dedicarsi interamente all’attività di attore e regista cinematografico. De Sica, insieme a Roberto Rossellini, è stato il fondatore del neorealismo, e due dei suoi film che escono in questo periodo riescono ad aggiudicarsi la statuetta dell’Oscar come miglior film straniero: Sciuscià nel 1946 e, due anni dopo Ladri Di Biciclette. Abbandonata la corrente neorealista, si dedica maggiormente alla commedia e a film più disimpegnati, grazie ai quali, con Ieri, oggi, domani (1963) e Il giardino dei Finzi-Contini (1970), riesce a guadagnare altri due Oscar.

 

 

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