Fino a New York

Noah D'Alessandro, l'artista più giovane del mondo che ha scoperto il suo talento a Bratto

Affetto da vasculite, con la famiglia s'è isolato durante la pandemia nelle nostre valli. E da qui, con la sua arte, è arrivato addirittura negli Usa

Noah D'Alessandro, l'artista più giovane del mondo che ha scoperto il suo talento a Bratto
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di Elisa Ronzoni

Noah D'Alessandro, milanese di nascita e bergamasco d’adozione, è il più giovane artista al mondo. Costretto da una malattia a rimanere chiuso in casa ha scoperto il suo talento d’artista.

Nato a Milano il 13 settembre 2016, ad appena un anno di vita gli venne diagnosticata una vasculite per cui, a pochi mesi dalla nascita, iniziarono a comparirgli macchie viola su tutto il corpo. Come spiegarono i medici, si trattava di capillari che stavano man mano scoppiando. Noah iniziò a perdere peso e l'esito degli esami non fu rassicurante: «Sistema immunitario debole». Per questo si ammalava di frequente. Questa situazione lo costrinse a limitare il più possibile le relazioni con amici e parenti, una situazione poi ulteriormente complicata dalla pandemia.

Proprio a causa del Covid, i medici consigliarono ai genitori di portare il figlio in un luogo tranquillo e sicuro, così la famiglia D'Alessandro decise di trascorrere alcuni mesi nella casa di montagna a Bratto, in Bergamasca. Ed è proprio qui nelle nostra valli che Noah ha scoperto e approfondito la sua arte. L'abitazione di famiglia, di fatto, divenne il suo atelier, nel quale ha iniziato a dipingere tele astratte che prendevano forma sulla base di sentimenti ed emozioni.

noah
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Noah D'Alessandro

Noah D'Alessandro_Estate_acrilico su tela
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Estate, acrilico su tela

Noah_abbraccio_acrilico su tela
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Abbraccio, acrilico su tela

Noah_spiaggia rosa_ gesso e acrilico su tela
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Spiaggia rosa, gesso e acrilico su tela

Il suo primo quadro fu realizzato velocemente, in soli venti minuti. Da quel momento, Noah ha evoluto la sua creatività lasciandosi ispirare da qualsiasi oggetto gli capitasse tra le mani, innovando la sua tecnica giorno dopo giorno, tela dopo tela. Dalla pittura con le dita a pennelli di varie dimensioni, usando addirittura la polenta e, successivamente, la ceralacca, adoperando gli oggetti più inusuali per creare texture uniche.

L’indiscutibile talento di Noah lo si può notare osservando le sue creazioni, un vero e proprio condensato di emozioni ed esperienze. A stupire è proprio quella progettualità che nasce dagli istinti liberati nel gesto di un dipinto. Le opere del piccolo artista sono presto diventate virali grazie alla sua pagina Instagram (@artistic.noah), attraverso il quale è stato notato dalla curatrice della New York Art, una galleria americana a Tribeca. L'esperta rimase particolarmente incuriosita dal talento di questo bambino e, grazie alla collaborazione del Ministero dei Beni Culturali, è riuscita a contattare la famiglia per chiedere di poter esporre alcune opere di Noah.

Col tempo, Noah ha continuato questo "gioco", sperimentando nuove combinazioni, colori e consistenze, realizzando moltissime tele, diverse delle quali poi regalate ad amici e parenti. Un modo per restare a loro vicino nonostante la lontananza causata dalla sua malattia e dalla pandemia. Allo stesso tempo, questi dipinti hanno attirato l’attenzione anche di altri esperti del settore dell'arte, che gli hanno proposto nuove mostre ed esperienze in diverse città italiane. La sua prima personale, però, si è tenuta proprio in Bergamasca, dove tutto è iniziato: è andata in scena il 12 agosto scorso a Castione.

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