Sportiello atalantino dell'anno Ora merita la Nazionale

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Marco Sportiello, 23 anni, ha messo piede per la prima volta nel settore giovanile dell’Atalanta nel 2002. Quando si dice un predestinato. Marco Sportiello per Bergamo Post è l’atalantino dell’anno.

Perché è un grande portiere: per tecnica, padronanza del ruolo, freddezza nel ricoprirlo, capacità di guidare la difesa e di parare i rigori.

Perché è risultato sistematicamente fra i migliori nerazzurri, sia nell’ultimo torneo che l’ha visto grande protagonista nonostante fosse un debuttante assoluto in serie A, sia nelle gare che ha disputato nel campionato in corso.

Marco Sportiello merita la Nazionale: per il suo rendimento tanto brillante quanto costante; per la sua bravura; perché in questo momento è più forte di Sirigu, Marchetti e Padelli, da tempo già nel giro del Club Italia; perché è uno da Atalanta, uno serio, che non  se la tira, che sgobba duro in allenamento.

Se c’è un portiere che può ricoprire il ruolo di vice Buffon, questi è il ragazzo che dopo i provini, fra Atalanta e Inter scelse la prima; che non ha paura di parare un calcio di rigore. Sportiello non è soltanto uno dei patrimoni più preziosi dell’Atalanta, ma anche del calcio italiano che, finalmente, sta riportando all’onor del mondo la scuola calcistica dei portieri dopo l’ubriacatura esterofila. E pazienza, se il successore di Consigli sulla schiena porta il 57, per motivi strettamente personali, come spiegò una volta a Bergamo Post.

Senza ombra di dubbio, Sportiello è nato per essere un Numero Uno.

Da tempo, l’Arsenal e la Roma gli hanno messo gli occhi addosso. L’Atalanta l’ha messo sotto contratto sino al 30 giugno 2019. Secondo gli esperti di mercato, oggi Sportiello vale già 12 milioni di euro. Ma il bello deve ancora venire.

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