Il personaggio

Superpoliziotto di Treviglio in Africa È consulente dell’interpol in Nigeria

Superpoliziotto di Treviglio in Africa È consulente dell’interpol in Nigeria
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Si chiama Giovanni di Gregorio, ha 43 anni e abita a Treviglio. Per qualche mese all’anno, almeno. Perché la maggior parte del tempo la passa in Nigeria, ad Abuja, dove è consulente operativo della «Nigeria Police Force» per le attività di contrasto alla criminalità internazionale e consulente tecnico del Ministero di Giustizia nigeriano dove si occupa di stanare politici e persone con incarichi pubblici che hanno sottratto illegittimamente denaro al governo. Nato in Sicilia nel 1975, Di Gregorio si è trasferito prima in Toscana per approdare poi nella Bassa, proprio a Treviglio. Un lavoro decisamente inusuale il suo, che porta a chiedersi per quali strade si arrivi a ricoprire un ruolo di così grande importanza e delicatezza per un paese straniero. «Ho cominciato nei paracadutisti - racconta Di Gregorio - poi, dopo una breve carriera diplomatica, ho trovato lavoro in Nigeria per una grossa società che si occupava di sicurezza». Poi, 8 anni fa, la svolta. «Ho fatto domanda per collaborare con la polizia nigeriana e mi hanno preso». Guardando il suo curriculum in effetti non stupisce. Due diplomi, uno di un istituto tecnico e uno come traduttore, due lauree, di cui una in ingegneria strutturale e ben 4 master, in Intelligence, Security Management, Diritto Umanitario Internazionale e Geopolitica.

 

 

Per la polizia nigeriana si occupa, oltre che degli illeciti finanziari dei politici, anche di individuare i crimini che i cittadini nigeriani compiono in Europa. Ma non solo: è anche formatore all’università di Abuja, alla facoltà di Security Management, Anti Terrorismo e Intelligence e Trainer per l’Esercito e la Marina militare nigeriana. Dal primo luglio gli è poi stato affidato un altro, importante incarico. Il consiglio direttivo dell’Interpol ha votato all’unanimità per affidagli l’incarico di «Chairman West Africa». Si occuperà dunque anche della sicurezza marittima.

 

 

«Tiene» famiglia. Una carriera internazionale di altissimo livello che Di Gregorio ha intrapreso, tra le altre cose, anche perché in Italia molto difficilmente sarebbe riuscito a trovare un lavoro all’altezza dei suoi studi e delle sue competenze. Anche se, Di Gregorio lo ammette, lavorare all’estero non è cosa facile quando si hanno moglie e figli che ti aspettano a casa. «In Italia i miei studi non mi hanno aiutato moltissimo - ha detto - e così mi sono fatto la mia carriera in Nigeria. Ma ammetto che è difficilissimo stare lontano dalla mia famiglia per 9 mesi all’anno. Credo che per me non sarebbe stato possibile intraprendere questo percorso senza il supporto di mia moglie Daniela, che mi ha sempre sostenuto e ha accettato di crescere i nostri figli con un marito spesso lontano».

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