Corsi e ricorsi

Padre e figlio insieme alla maturità Gomito a gomito alla grande prova

Padre e figlio insieme alla maturità Gomito a gomito alla grande prova
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Hanno studiato insieme e si sono preparati per la maturità, ognuno nel corso scelto. La particolarità è che non si tratta di due alunni qualsiasi ma di padre e figlio di 19 e 56 anni che stanno affrontando le prove all’Istituto superiore Bellisario di Inzago. Alberto Ferranti, che vive con la madre Larissa Dossi al Villaggio residenziale, e il papà Maurizio, residente a Cassina de’ Pecchi, entrambi ammessi con una media di 8.20, stanno vivendo insieme la tensione dell’esame per conseguire il diploma. Il primo, che è anche rappresentante d’Istituto, ha scelto l’indirizzo socio sanitario, il secondo, che di mestiere fa l’ambulante, quello tecnico professionale commerciale.

Cosa ha spinto un uomo, con un lavoro impegnativo che lo obbliga ad alzarsi all’alba, ha sacrificare il proprio tempo libero per tornare sui banchi di scuola? Maurizio non ha mai avuto dubbi: «Finite le medie mio padre mi obbligò ad andare a lavorare, ma ho sempre voluto avere il diploma, pur sapendo che non farà una grossa differenza per quanto riguarda l’ambito lavorativo - ha detto il cassinese, che fa parte del Gruppo sportivo ciclistico “Adagio” di Melzo - Tre anni fa ho chiesto a mio figlio se l’Istituto che frequenta avesse anche il serale e, dopo averci pensato bene, ho deciso di riprendere gli studi. Sapevo che avrei dovuto rinunciare a molto, e così è stato: tra il lavoro, la famiglia e l’impegno sui libri, in pratica non ho avuto vita sociale. Ma ne è valsa la pena».

 

 

Così, mentre Maurizio ha insegnato ad Alberto ad andare in bicicletta e altre cose, il figlio l’ha aiutato a superare le difficoltà incontrate nello studio, in particolare con l’inglese e la matematica. I due sono sempre stati uniti ma l’aver condiviso un traguardo importante come quello del diploma li ha resi ancora più in sintonia, come hanno testimoniato anche i professori. «Quando mio padre mi ha detto che sarebbe tornato a scuola mi è sembrato strano - ha detto Alberto - Gli ho fatto subito presente che avrebbe dovuto impegnarsi parecchio e con costanza e poi l’ho visto procedere con determinazione». Maurizio, infatti, è stato un esempio per molti. «Sono stati tre anni interessanti, mi sono messo in gioco, ho incontrato persone e avuto stimoli nuovi - ha proseguito il 56enne, che lavora con il figlio di 25 anni Alessandro - Come prima prova ho scelto il tema storico perché sono appassionato della materia, e credo sia andato bene. La seconda non so, e mancano ancora il quizzone e l’orale, ma sono comunque soddisfatto». Anche per il figlio gli ultimi anni sono stati faticosi. «Ora che è quasi finita mi sembra che il tempo sia volato - ha commentato - L’impegno è stato notevole, soprattutto quest’anno». Diverse persone hanno chiesto a Maurizio chi glielo facesse fare. «Ringrazio chi mi ha sostenuto ma anche chi ha remato contro con commenti negativi - ha sottolineato - Per me è stata continuare è stata una grande autoaffermazione».

Anche Alberto è orgoglioso del padre e del percorso fatto, così come del suo: «Ringrazio i professori, in particolare la professoressa Itala Rizzoli di Letteratura e storia che mi ha fatto appassionare a queste materie e stimolato a dare sempre di più, mio fratello, mia mamma e il suo nuovo marito, Gigi Cesati, che mi hanno sopportato in questo periodo teso», ha aggiunto. Padre e figlio hanno condiviso diverse esperienze come un viaggio studio in Irlanda, in due anni diversi, dove si sono trovati ospiti della stessa famiglia. «E’ stato strano pensare di fare la maturità con mio padre e vederlo la mattina davanti scuola, però mi ha anche divertito, ad esempio quando ero io a “comandare” nel dargli ripetizioni», ha ammesso il 19enne. Mentre il figlio Alberto pensa all’Università, facoltà di Psicologia e lingue straniere, per «premiarsi» Maurizio sa già cosa farà appena finiti gli esami: un viaggio in Giappone. Marina Giampietro, docente di Tecnica di comunicazione e psicologia, ha seguito entrambi in anni diversi. «Sono stati bravi tutti e due, si vede che la mela non cade lontano dall’albero - ha commentato - Si sono confrontati bene vivendo al meglio questa esperienza che ha permesso l’incontro di due mondi nella direzione di un apprendimento proficuo». Anche il professor Andrea Boffa ha tessuto le lodi di Maurizio: «All’inizio era un po’ titubante, ma l’ho incoraggiato abbiamo instaurato un rapporto informale parlando anche di cose personali - ha detto - Gli ho spiegato che già l’essersi presentato per proseguire gli studi significava aver fatto metà del percorso. Con lui in classe, per noi docenti, la situazione era più gestibile perché permetteva di interfacciarsi meglio con gli alunni, ai quali ha dato anche consigli e incoraggiamenti. Nonostante il lavoro gravoso ha seguito con assiduità, è gratificante per un insegnante. Mi mancherà non vederlo la sera». Soddisfatta anche la mamma di Alberto: «Abbiamo finito di stampare e ciclostilare insieme la tesina martedì 20 giugno alle 23.45 dopo aver passato due ore a correggerla - ha detto Larissa Dossi - Penso che questa esperienza con il suo papà sia un ricordo che porterà sempre con sé. Non credo li abbia uniti maggiormente, ma sicuramente la potrà raccontare ai suoi pargoli con gioia».

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