Lo scontro con Nadal

10 ragioni per cui Federer ha vinto

10 ragioni per cui Federer ha vinto
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Alla fine ha vinto Roger Federer. Una vittoria di quelle destinate a passare alla storia e a consacrarlo forse come più forte tennista di tutti i tempi. Ma come ha fatto ad avere la meglio in questa partita da leggenda? A rovesciare le statistiche e i pronostici? A giochi fatti, ecco le dieci ragioni che spiegano questa sua vittoria.

 

1) Giocare di controbalzo

Un tennista di 36 anni ha un dato certo sul suo corpo. Sa che non può chiedere troppa corsa. Così Roger ha deciso una strategia che a prima vista poteva sembrare folle: aspettare le battute di Nadal non fuori dal campo come fanno tutti, ma sulla linea. Voleva dire provare a giocare di controbalzo. Riflessi rapidissimi e giocate stile ping pong.

 

2) Tirare il fiato

Non sprecare energie quando il set scivolava via. Nel secondo e nel quarto Federer capisce di dover fiatare. Non si ostina a recuperare il break che Nadal gli ha strappato. Accetta di tirare il fiato e di fare un tennis pulito ma non da battaglia.

 

3) Curare il servizio

Federer ha chiuso la partita con 16 ace. Sono i punti che hanno fatto la differenza tra lui e Nadal. La cura del servizio gli ha permesso di prendersi un vantaggio evitando scambi lunghi e logoranti.

 

4) Il rovescio ad altezza gomito

Nadal sul cemento ha reso sempre meno che sulla terra battuta. Ieri il suo dritto uncinato raramente si alzava sopra la spalla di Federer. Così il rovescio ad altezza gomito si è trasformato nell’arma vincente per lo svizzero. Un rovescio con cui tagliava il campo con rasoiate imprendibili.

 

5) Un pizzico di fortuna

Anche la fortuna conta in partite così. E la fortuna a un certo punto ha girato improvvisa e unilaterale dalla parte di Federer. È accaduto sul 3 a 2 nel quinto epico set. Al cambio di campo Nadal sta male per la fatica e vomita. Al rientro tocca a lui battere. Il game è combattutissimo. Sul punto del possibile 4 a 2 la palla di Rafa prende il nastro e schizza fuor dal campo. A quel punto la partita svolta.

 

6) L'occhio di falco

La fortuna non bussa mai una volta sola. Nel game successivo, sulla sua battuta Federer va sotto 30 a zero. Recupera ma sul più bello rischia un doppio fallo: la seconda battuta viene chiamata fuori dal giudice di linea. Lui chiede l’occhio di falco, che dimostra come la pallina avesse pizzicato la linea («Pregavo che quella palla fosse dentro», ha confessato). A quel punto a Federer sono state restituite come da regolamento due battute. Sulla prima palla successiva fa subito punto.

 

7) La perfezione

Nel quinto set Federer ha tirato fuori qualcosa che non si era mai visto su un campo. Potremmo chiamarlo un “tennis assoluto”. Qualcosa di vicino alla perfezione e che viene fuori dal braccio di un campione senza dare l’impressione di costare grande fatica. È stato un autentico momento di grazia, davanti al quale nulla ha potuto fare un pur grande Nadal.

 

8) Concentrazione e leggerezza

C’è stata una partita nella partita: quella psicologica. Federer era concentratissimo ma più leggero del suo rivale. Partiva sapendo che vincere per lui – statistiche alla mano – era difficile. E partiva sapendo che essere arrivato alla finale di uno slam alla sua età, dopo cinque anni di latitanza, era già praticamente una vittoria.

 

9) L'eleganza nella vittoria

Federer ha detto alla fine della partita, nel tennis a volte ci vorrebbe la possibilità del pareggio. Dire una cosa così alla fine del match che ti ha portato dritto nella leggenda, è segno di una grandezza superiore. Vincere per Federer non è più una questione di agonismo ma di eleganza (esteriore ed interiore). Un vincente a priori.

 

10) Il gran finale

Il “dio del tennis” non poteva che volere un finale così. Dopo aver combinato la più incredibile delle finali nel primo torneo del grande slam 2017, doveva spingere per il più bello dei verdetti. Avesse vinto Nadal avremmo assistito al ritorno di un grande, che rivedremo con ogni probabilità in altre finali quest’anno (Parigi su tutte). Federer no. Uscendo si è accomiatato così: «Grazie ai tifosi. È stato bellissimo. Spero di rivedervi anche l’anno prossimo. Se non fosse così, è stato comunque bellissimo»

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