Addio a Oliva Mazzocchi Valsecchi, ultima testimone delle apparizioni alle Ghiaie
«Avevo 15 anni. C'era gente ovunque. Adelaide era lì, in estasi, il Sole roteava cambiando colore. E la gente cominciò a cantare: Ave Maria»
di Paolo Aresi
Era forse l’ultima testimone oculare dei fatti accaduti alle Ghiaie di Bonate in quel maggio del 1944. Oliva Mazzocchi Valsecchi è morta il 30 novembre scorso, a 93 anni, nella città dove era andata a vivere da giovane, Campana, in Argentina.
Oliva aveva quindici anni quando con i familiari si era recata ad assistere a una delle ultime apparizioni. Cinque anni dopo, nel 1949, con la famiglia era emigrata in Argentina perché il padre lavorava alla Dalmine e i proprietari, la famiglia Rocca, aveva avviato l’industria siderurgica anche là, in Sud America, nella città di Campana, dove si formò una vera e propria colonia bergamasca. A Campana c’erano già i fratelli di Oliva, Lino e Mario.
Racconta la nipote, Marinella Ronchetti, che abita in borgo Santa Caterina: «Avevo due zii, Alessandro e Pierluigi Valsecchi, che erano fratelli di mia mamma. Anche loro raggiunsero l’Argentina al seguito della famiglia Rocca. Alessandro si dedicava moltissimo al lavoro e, quando era a casa, non usciva mai. Un giorno, a Campana, alcuni lavoratori lo invitarono ad andare a giocare a carte in casa di una delle famiglie bergamasche e lo zio Sandro accettò l’invito. Era la casa della famiglia Mazzocchi e quella sera mio zio conobbe Oliva: si innamorarono e si sposarono. Ma c’è una curiosità davvero particolare. Tutti e due provenivano da Bergamo e tutti e due abitavano in via Corridoni, rispettivamente al numero 7 e al numero 11... eppure non si erano mai conosciuti!».
Oliva faceva la sarta, lavorava per Petronio, per la ditta Salfra, cioè dei fratelli Salvi, che pure si trovava in via Corridoni e il suo futuro sposo abitava a pochi metri anche dal suo lavoro. Eppure non si erano mai incontrati.
Oliva nel settembre 2017 aveva letto gli articoli che il nostro giornale aveva dedicato alle vicende delle Ghiaie di Bonate, alle apparizioni che avevano avuto come protagonista la bambina di nome Adelaide.
Articoli che avevano riportato le testimonianze dirette delle persone, ormai molto anziane, che vivevano nella stessa cascina dove abitava la famiglia di Adelaide Roncalli. Quelle voci che tornavano dal passato avevano agitato la sua memoria e Oliva Mazzocchi aveva voluto mandarci la sua testimonianza con due video, inviati dall’Argentina alla nipote Marinella (...)