Ideato da Nevio Cattaneo

Affari di Famiglia in quel di Lallio Un emporio di cose introvabili

Affari di Famiglia in quel di Lallio Un emporio di cose introvabili
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È davvero difficile non notarlo, passando sulla strada provinciale 525, proprio al confine tra Dalmine e Lallio. Fuori dal capannone campeggia una vecchia ambulanza tedesca, di quelle simili a una station wagon. È un pezzo degli anni Ottanta, costa 4mila euro. C’è poi una grande Harley Davidson di legno, un bulldog francese viola, in vetroresina, alto circa un metro, e una mucca dello stesso materiale con il manto fiorato su sfondo marrone. C'è un acquascooter «Barracuda», un motorino Garelli. C'era anche un vecchio camion dei pompieri, ma è stato venduto a uno svedese per 40mila euro. Ma che negozio sarà mai questo?

 

Affari di famiglia 01

 

Affari di Famiglia, cioè? È Affari di Famiglia, un mercatino del vintage e di oggetti rari, non il solito capannone con stipate cianfrusaglie polverose raccattate in qualche cantina. I prezzi infatti non sono proprio bassissimi, ma sono trattabili. Ci sono molti oggetti di provenienza americana: juke boxe, statue a grandezza naturale di Elvis Presley, l’immancabile Marilyn con il vestito bianco fatto svolazzare dallo sbuffo della metro, grandi capi indiani, Spiderman, Betty Boop, videogiochi e macchinette da luna park, divani e poltrone in stile Happy Days, sgabelli da bar. Ci sono mobili di antiquariato molto particolari, come uno recuperato da una nave, che serviva per contenere carte nautiche. Dalla stessa imbarcazione provengono anche un oblò con all’interno una bussola e un timone un po’ danneggiato.

 

Affari di famiglia 04

 

C’è un organo a rulli della seconda metà dell’Ottocento, una sorta di carillon gigante che costa 400 euro. C’è uno stock di semafori, veri, a 90 euro l’uno, ci sono i tabelloni luminosi di una scuola guida, grossi lampadari industriali e vecchie celle frigorifere perfettamente funzionanti, ghiacciaie rosse della Coca-Cola, c’è un autoscontro rosa versione baby con i fari che funzionano. C’è addirittura un grande proiettore, come quello di «Nuovo cinema Paradiso» e tutta una serie di sedie che probabilmente erano nella sala cinematografica dismessa. Ci sono due tute da volo del secolo scorso, una pompa di benzina, delle poltrone da barbiere, dei registratori di cassa degli anni ‘40, vecchie ciaspole, statue di santi, orologi. C’è perfino un Rolex e un signore che lo ha visto su Internet chiede informazioni a uno dei titolari.

 

Affari di famiglia 03

 

La passione per il collezionismo. Ciò che colpisce è la preparazione di chi gestisce il negozio: l’ideatore, colui che cerca e acquista i pezzi nelle aste o durante appositi viaggi, è Nevio Cattaneo. Ad aiutarlo in questa particolare attività ci sono sua mamma Loredana e suo papà Ferruccio, oltre ad Andrea Russo, l’unico dipendente. C’è passione in ciò che fanno e lo dimostra il fatto che conoscono dettagli e storia di ogni singolo pezzo presente nel capannone. E ce ne saranno almeno un migliaio. Le monete antiche e i quadri li fanno valutare da un perito.

Perché si chiama «Affari di Famiglia»? Perché c’è una trasmissione americana che tratta un’attività simile? «No. Quando abbiamo aperto, tre anni fa, non sapevamo neanche che esisteva - spiega Loredana - Semplicemente perché è un’attività a gestione famigliare». Ma chi sono i vostri clienti? «Sono collezionisti, appassionati di modernariato, gente che vuole un pezzo particolare in casa o nel suo locale », spiega Andrea. Sul bancone ci sono due vecchie macchine del caffè lucidissime, marca Victoria Arduino: «Recentemente ne abbiamo spedita una in Ungheria e una in Australia», dice Andrea. Nevio ha 37 anni e racconta come gli è venuto in mente di aprire un posto simile: «Sono un po’ matto - ride - È che mi piace, ero un collezionista poi, quando gli oggetti non mi stavano più né in casa né in garage, ho deciso di aprire il negozio». Prima lavorava in uno stabilimento con suo padre, poi, quando lui è andato in pensione, hanno deciso insieme di dar vita a questa strana attività. «Io tengo molto, sia alla ricerca che alla qualità degli oggetti - spiega - E per fortuna l’impegno che ci mettiamo ci ripaga. Abbiamo un buon giro di clienti in Italia e all’estero».

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