Il bergamasco che allena gli svizzeri (e che su Haas alla Dea dice...)

Passare da essere l'allenatore di una squadra giovanile di un piccolo paesino di provincia a un ruolo di primo piano in un club della massima serie è il sogno di tutti coloro che iniziano ad allenare. Per molti un sogno era e un sogno rimane, ma c'è anche qualcuno che è riuscito a trasformare questo sogno in realtà. È il caso del bergamasco Alessandro Recenti, 34enne che dopo qualche stagione passata ad allenare Juniores e Allievi in provincia ha visto passare quel treno che si dice passi una sola volta nella vita. Per Alessandro quel treno è rappresentato dal Lugano (formazione militante nella serie A svizzera) che lo contatta offrendogli la possibilità di entrare nello staff tecnico della prima squadra. «Era una possibilità da cogliere al volo - ci racconta Alessandro -. Paolo Tramezzani (subentrato alla guida del club ticinese, ndr) voleva portarmi nella Superlega svizzera come suo assistente. Per me era una proposta lavorativa e professionale troppo importante da rifiutare».
La gavetta e l'esperienza. Alessandro è uno di quelli che sa cosa significhi fare la gavetta. Inizia ad allenare a 24 anni la squadra di Cadetti Csi dell'Oratorio Villongo con cui vince il campionato, poi inizia la carriera in FIGC allenando delle juniores provinciali a Chiuduno, La Torre, Albano Sant'Alessandro e Villongo. Con questi ultimi vince campionato e il prestigioso "Trofeo Bonacina" e l'anno successivo partecipa al campionato regionale. Poi, nel finale di stagione viene promosso alla guida della prima squadra, militante in Eccellenza. «Fu un'emozione e un'altra occasione per mettermi alla prova - ricorda Recenti -. Per questo ringrazio il direttore sportivo Plebani e il presidente Signorelli che mi concessero questa opportunità. Dopo l'esperienza a Villongo passai all'Aurora Travagliato e poi al Sarnico guidando gli Allievi Regionali nel Centro di Formazione Inter, società in cui sono rimasto un anno e mezzo, e allenando la nazionale Under 15 dell'Albania».
Ma la domanda che sorge spontanea è: chi è Alessandro Recenti?
«È un assistente allenatore che sta vivendo un momento al massimo dell'impegno, del lavoro e dell'emozione calcistica. È un membro dello staff tecnico che studia sempre, che guarda avanti e che cerca di capire cosa si può fare per migliorare. Penso che tutto quello che ho fatto al momento sia dato anche dal fatto che l'obiettivo resta quello di crescere. E per questa possibilità ringrazio le persone che mi stanno vicino: la mia famiglia, la mia fidanzata e i miei suoceri».
La prima avventura con il Lugano è stata esaltante. Al vostro arrivo la squadra navigava nei bassifondi della classifica, ma avete chiuso la stagione con un terzo posto e la qualificazione all'Europa League.
«Eravamo in nona posizione con due punti di vantaggio sull'ultimo posto. È stata una straordinaria cavalcata con un gruppo di ragazzi che volevano dimostrare il proprio valore. Noi abbiamo vinto la nostra prima partita l'11 febbraio contro il Grasshoppers per 3-0 quando era da settembre che mancava il botto da tre punti. Da quel giorno abbiamo infilato una mini serie, cambiato sistema di gioco, fatto cinque vittorie consecutive, un pareggio con il Basilea (in cui abbiamo rimontato da 2-0 a 2-2). La squadra ha acquisito una forza tale da poter recuperare le situazioni più difficili e pian piano abbiamo scalato la classifica fino al terzo posto finale».
La Svizzera sta dimostrando di essere un paese in evoluzione dal punto di vista calcistico.
«Vero. Il calcio svizzero è in ascesa. Oltre al Basilea che è sette anni che vince il campionato stanno crescendo numerose squadre organizzate che sfruttano al meglio le strutture di cui possiedono».
E soprattutto negli ultimi anni sta lanciando diversi giocatori...
«Negli anni ci sono stati diversi atleti che hanno fatto le fortune dei rispettivi club. Penso a Ricardo Rodriguez che si è appena accasato al Milan, ma in passato ci sono stati anche gli Inler e i Lichtsteiner. Senza dimenticare un giocatore come Remo Freuler che quest'anno si è consacrato all'Atalanta».
A proposito di Atalanta, i nerazzurri hanno appena ingaggiato Haas dal Lucerna.
«È un bell'acquisto. Quest'anno da disputato una ventina di partite con la squadra allenata da Babbel. È una mezzala giovane, ha 21 anni, fa sia la fase di possesso che quella di non possesso. Ha basi importanti e con un allenatore come Gasperini, bravo a lavorare con i giovani, può crescere molto e chissà che non sia la sorpresa dell'Atalanta nella prossima stagione».
E del vostro gioiellino Alioski cosa ci dice?
«È un giocatore interessante. Appena arrivati giocava come attaccante esterno di destra pur essendo mancino. Poi siamo passati al 3-5-2 e l'abbiamo schierato come punta a sinistra. Ha un tiro potente, è bravo nell'uno contro uno e può creare superiorità numerica in fase offensiva».
Con il Lugano avevate centrato l'Europa League, manifestazione in cui avreste avuto - forse - l'opportunità di affrontare l'Atalanta, ma le strade si sono divise. La nuova avventura si chiama Sion.
«Abbiamo da poco raggiunto l'accordo con il nuovo club che in classifica è arrivato in quarta posizione e pertanto dovremo fare i preliminari di Europa League. Il nostro primo obiettivo sarà quello di provare a superarli per accedere alla fase a gironi. Poi è chiaro, se dovesse capitare di affrontare l'Atalanta in Europa per me, da bergamasco, sarebbe un momento emozionante che mi darebbe tanta soddisfazione. Poi, dal punto di vista calcistico sarebbe anche una bella sfida contro una squadra organizzata e con un allenatore come Gasperini che a Bergamo ha dimostrato tutto il proprio valore».