Brutta Atalanta, sconfitta meritata Ma soltanto uniti si torna a vincere
Adesso, l’importante è non pensare che sia tutto finito. Che la corsa europea sia stata definitivamente interrotta dalla seconda sconfitta consecutiva patita dall’Atalanta. A Torino, la squadra che in trasferta ha segnato sinora 30 gol vantando miglior attacco esterno, ha avuto il fiato corto e le idee annebbiate. I granata, che dal 1985 non chiudevano cinque partite di fila in Serie A senza subire gol, hanno vinto con pieno merito poiché hanno messo in campo una migliore organizzazione di gioco rispetto a una Dea rivoluzionata nei suoi ranghi dall’assenza di Gomez, dalla rotazione di alcuni titolari che ha portato Toloi e Palomino in panchina, dall’estemporaneo avanzamento di Castagne che non ha premiato le attese di Gasperini, costretto poi a cambiare dopo l’infortunio di Gosens. Senza dimenticare il pensiero già rivolto alla prima semifinale di Coppa Italia con la Fiorentina, in programma mercoledì al Franchi.
Le insufficienti prove di Ilicic, Pasalic e Zapata, che Nkoulu ha marcato splendidamente, sono la fotografia più evidente del sabato nero che, tuttavia, non deve indurre a prevedere un futuro nerissimo. Al contrario. Tutto è ancora alla portata del Gruppo Gasp: le due sconfitte consecutive non hanno inficiato la corsa all’Europa stante il gruppone che si batte per un posto al sole e considerati i 39 punti ancora a disposizione, gli scontri incrociati previsti dal calendario; inoltre, il 27 febbraio a Firenze rivedremo la squadra tipo, confidando di ritrovare l’Atalanta modello vittoria sulla Juve in Coppa Italia. Perché, inutile girarci attorno, il trofeo nazionale è diventato il primo obiettivo dei nerazzurri, consapevoli che, in caso di successo nella competizione guadagnerebbero la porta dell’Europa, indipendentemente dal piazzamento finale in campionato.
Non sarà facile, data la caratura della Fiorentina che vive un momento di grazia, ma è sicuro che l’Atalanta ci proverà. È in questo momento che bisogna avere ancora più fiducia in questa squadra e in chi la guida. Solo uniti si vince.