Capolavoro Colantuono Atalanta, che lezione al Milan

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La migliore Atalanta dell'anno ha castigato il Milan a San Siro, firmando una vittoria di straordinaria importanza per il presente e per il futuro. Questa è l'Atalanta che i tifosi vogliono, questa è l'Atalanta di Percassi. Era ora: il colpo di Milano dà un calcio a troppe preoccupazioni, a troppi affanni imprevisti e imprevedibili, ma, soprattutto, restituisce fiducia e morale nel futuro mentre siamo proprio curiosi di vedere se il 31 gennaio, contro il Cagliari, prossima prima partita casalinga, Alfano e sottoposto avranno ancora il coraggio di continuare con il bando dei tifosi nerazzurri dallo stadio Achille e Cesare Bortolotti

Non è un caso che a suggellare questo successo sia stato German Denis il quale, in precedenza, aveva colpito anche una traversa.

Stefano Colantuono ha firmato capolavoro dell'anno, impartendo ad Inzaghi una lezione di tattica che il successore di Seedorf dovrà mandare a memoria. Attentissima in difesa dove, insieme con l'onnipresente Stendardo, hanno giganteggiato Biava e Benalouane, l'Atalanta ha affondato il Milan senza pietà, mettendo a nudo i limiti di una squadra senza capo né coda, che sbaglia mercato da tre anni a questa parte, che ha cambiato tre allenatori in un anno, che a San Siro ha perso 4 partite su 9, che nel 2015  in casa ha perso due partite su due, pareggiando fortunosamente quella di Torino. Per non dire dell'antisportività di Abate che non ha restituito il pallone, peccando di scarso fair play. Un episodio urticante che ha immediatamente rimandato a quello datato 26 gennaio 1990, quarti di finale di Coppa Italia, quando a Bergamo il Milan non restitui' un pallone messo fuori da Stromberg per l'infortunio a Borgonovo, Rijkaard lo rimise in gioco e, nell'azione seguente, il Milan ottenne un rigore, che Baresi trasformo', qualificando i rossoneri alla semifinale di Coppa Italia.Un precedente inqualificabile e il solo, indimenticabile, Stefano Borgonovo ebbe la forza di chiedere scusa, anche se vent'anni dopo.

Ma questi sono problemi di Berlusconi e di Galliani, convinti che il Milan sia da terzo posto. Si vede. Avevamo capito da Genova come il vento fosse cambiato e, se non ci fosse stato lo scandaloso Peruzzo domenica scorsa, i nerazzurri avrebbero battuto il Chievo. San Siro ha confermato che l'Atalanta è tornata l'Atalanta perché ha riscoperto che cosa significhi lottare, soffrire, battersi. Questo è stato il primo cambio di passo fondamentale. Il secondo è la qualità degli interpreti principali, finalmente usciti dal tunnel. Come non pensare a Denis, a Moralez, mentre Pinilla si conferma un gran combattente che non molla mai, Sportiello è il portiere rivelazione dell'andata, sebbene contro il Milan abbia inopinatamente sfarfalleggiato sulle uscite. Ma ci hanno pensato Stendardo e gli altri a difenderlo. La vittoria di San Siro è la vittoria del collettivo. E 'una vittoria storica. E' una vittoria che cambia la stagione.

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