Altro che giochi da spiaggia

I castelli di sabbia sono da favola se a realizzarli è Andrea Gaspari

I castelli di sabbia sono da favola se a realizzarli è Andrea Gaspari
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Quando il castello di sabbia diventa una favola. C’era una volta lo scultore Andrea Gaspari, lecchese (di Paderno d'Adda), che in un lontano giorno di quindici anni fa ricevette una chiamata da un caro amico di Cervia, anch’egli scultore. «Andrea vieni in Romagna che organizzano una gara di castelli di sabbia». Gaspari, curioso quanto talentuoso, salì in auto e raggiunse l’amico. Vinsero il primo premio come miglior scultura, e iniziarono a girare le spiagge di mezza Europa con «paletta e secchiello». O meglio con pala, forchette, cucchiai e colla vinilica. Proprio loro due, Gaspari e Franco Daga, un mesetto fa sono stati in Belgio, ad Ostenda, appuntamento imperdibile per tutti gli scultori «da spiaggia». Qui una società chiama i migliori artisti della sabbia d’Europa, finanzia la realizzazione di opere a tema per poi aprire ai visitatori la mostra. Il tema di quest’anno il parco di «Eurodisneyland» (per omaggiare il 25esimo anniversario del parco divertimenti), quello assegnato ad Andrea e Franco aveva come protagonisti Pinocchio e Cenerentola. Una zucca, un castello e per realizzarli quintali di sabbia.

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«Ognuno si arrangia come può, noi due ci siamo armati di pale palette, forchette e cucchiai, badili e spatole. La sabbia è contenuta in alcune casse disposte a piramide e la scultura inizia ad essere scolpita dall’alto verso il basso. Fino all’ultima scatola, quando apri quella dopo decine di giorni di lavoro, proprio quella  che fa da base a tutta la struttura c’è un pizzico di tensione. Se per caso non è pressata bene, o si è asciugata puoi fare la valigia e tornartene a casa lasciando lì un mucchio di sabbia», ha spiegato l’artista padernese, che insieme a Dario rappresentava la nostra nazione. «Dopo 25 giorni di lavoro, la scorsa settimana è stata inaugurata la mostra, una grande festa e tantissimi visitatori. Noi siamo tornati in Italia, e salvo tempeste o disastri naturali le nostre opere rimarranno lì fino a settembre. Infatti ogni parte della scultura viene fissato con acqua mista a colla vinilica e resiste anche alla pioggia» ha spiegato Gaspari. «È nato come un gioco, è diventata la mia passione».

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