È passato all'Avellino

C'era una volta Matteo Ardemagni il primo grande colpo di Percassi

C'era una volta Matteo Ardemagni il primo grande colpo di Percassi
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C'era una volta l'Atalanta in Serie B. C'era una volta un nuovo presidente, desideroso di mettere la sua passione al servizio della squadra, dei tifosi e della città. E c'era, soprattutto, il primo grande colpo di mercato di questo presidente per riportare la Dea in massima serie: Matteo Ardemagni. Alla fine della stagione, l'Atalanta raggiunse la promozione ma di Ardemagni si erano perse le tracce già a gennaio. Il primo grande colpo di mercato della Dea targata Percassi, infatti, si rivelò un flop che si è trascinato fino a questa sessione di mercato. Dopo un lungo peregrinare per l'Italia e una serie di prestiti senza fortune, l'attaccante scuola Milan ha finalmente sciolto i suoi legami con il club orobico accasandosi all'Avellino.

 

ardemagni gol atalanta

 

Ardemagni, il grande colpo. Eppure da lui Bergamo ci si aspettava tanto. Cresciuto nelle giovanili rossonere, la grande occasione arriva a 21 anni, quando la Triestina decide di lanciarlo in Serie B. Dopo 25 presenze e un solo gol, è il Cittadella di Foscarini a puntare su di lui, e fa bene: Ardemagni imbrocca la stagione della vita, con 38 presenze e ben 22 gol, rendendo i granata uno dei migliori attacchi della serie cadetta insieme ad Antimo Iunco e ai suoi 12 gol. Grazie a quel campionato, l'attaccante milanese diventa l'oggetto dei desideri di molti club, ma alla fine è l'Atalanta del nuovo presidente Percassi, nell'estate 2010, ad acquisirlo per un cifra vicina ai 5 milioni di euro. Cifre lontane da quelle attuali, ma decisamente alte per un campionato di B. I bergamaschi già sognavano grazie alla coppia Doni-Ardemagni, con Ruopolo e Tiribocchi pronti a subentrare a partita in corso. L'impatto con la maglia nerazzurra non fu niente male: il 14 agosto segna una rete nella partita di Coppa Italia contro il Foligno. Poi, però, due mesi di vuoto, fino al gol dell'1-0 nel 2-0 nerazzurro al Sassuolo. Era la settimana giornata e l'armata guidata da Colantuono aveva iniziato la sua cavalcata verso il ritorno in A. Una cavalcata nella quale, però, Ardemagni non riesce mai a trovare spazio.

ardemagni avellino
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Ardemagni alla presentazione con l'Avellino.

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Ardemagni al Carpi.

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Ardemagni alla presentazione con il Chievo.

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Ardemagni al Cittadella. 22 gol e poi il passaggio all'Atalanta.

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Ardemagni al Modena.

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Ardemagni al Padova.

Brescia - Perugia
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Ardemagni al Perugia.

Avellino - Spezia
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Ardemagni allo Spezia.

I primi prestiti. La speranza era che quella rete contro i neroverdi lo aiutasse a ritrovare il feeling con il gol. Invece niente. In 16 presenze, quella rimane la sua unica realizzazione. Decisamente pochino per un bomber da 22 reti all'attivo e 5 milioni di euro di cartellino penzolanti sulle spalle. Piano piano il grintoso (e prolifico) Tiribocchi guadagna sempre più spazio, finché Colantuono non decide definitivamente di invertire le gerarchie, relegando in panchina Ardemagni a favore del Tir. A gennaio a Bergamo arriva Guido Marilungo e la società pensa che non sarebbe una cattiva idea permettere all'attaccante milanese di provare a ritrovarsi in un'altra squadra. Va in prestito al Padova, ma le cose non vanno molto meglio: 19 presenze e appena 3 gol. A fine anno i veneti non se la sentono di sborsare 2 milioni per la metà del cartellino, e Ardemagni torna a Bergamo. Il club crede ancora in lui, Colantuono un po' meno: in 6 mesi non vede mai campo e così, a gennaio, è costretto a trovarsi nuovamente un'altra squadra. È il Modena a farsi avanti.

 

Matteo Ardemagni atalanta

 

La rinascita a Modena, la scommessa, l'addio. Sotto la Ghirlandina, Ardemagni pare rinascere: dopo una buona prima parte di 2012, in estate viene confermato il suo prestito a Modena e nella stagione 2012/2013 chiude secondo in classifica marcatori con ben 23 reti, battendo anche il suo precedente record di 22 fissato con il Cittadella. I 30 gol in 60 partite con gli emiliani lo rendono nuovamente un pezzo pregiato del mercato che una squadra come il Modena non si può permettere. Tornato all'Atalanta, il club orobico decide di prolungargli il contratto sperando che qualche club si faccia avanti con una buona offerta, ma le cose non vanno proprio così. Alla fine i nerazzurri decidono di accettare la proposta del Chievo: prestito oneroso con diritto di riscatto della metà. Al Chievo, però, torna il buio. Riserva di Paloschi, trova spazio appena due volte in campionato, senza mai segnare. Una rete la realizza invece in Coppa Italia, ma senza lasciare il segno neppure qui. E così a gennaio 2014 Ardemagni si trova costretto a cercarsi l'ennesima nuova casa, che questa volta si chiama Carpi, a cui segue lo Spezia nell'estate 2014 e il Perugia nel gennaio 2015, dove rimane fino al giugno 2016. Ovvero il momento del suo ritorno a Bergamo, all'Atalanta. Dove però i tifosi praticamente non si ricordano di lui, tanto che la sua cessione all'Avellino passa nel silenzio più assoluto. La Dea, infatti, s'è fatta grande, ma senza di lui, che doveva invece essere l'uomo della rinascita. Purtroppo per lui non è andata così. In bocca al lupo lo stesso Matteo.

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