Chi era Pippo Salvioni, l'escursionista di 68 anni trovato morto a Gromo
Imprenditore, già titolare della Saund Srl di Verdellino, viveva nel palazzo di famiglia in Città Alta
Si è conclusa nel più tragico dei modi la ricerca di Gianangelo "Pippo" Salvioni, l'imprenditore di 68 anni dato per disperso la sera di domenica 31 ottobre e ritrovato privo di vita nella giornata di ieri, martedì 2 novembre, in un canalone a 1.700 metri di quota a Gromo, tra la cima Avert e il Sentiero dell'Orso.
Salvioni era titolare della Saund Srl di Verdellino, un'azienda che si occupava della produzione e commercio di oli lubrificanti, ma viveva nel palazzo di famiglia in Città Alta, in via Porta Dipinta 33, vicino alle Mura. Da sempre sportivo, aveva incominciato da giovane con le moto, per poi passare al ciclismo e poi alle escursioni in montagna. Da solo o in gruppo aveva infatti percorso molti dei sentieri delle Orobie, in quella che era diventata una grande passione.
Aveva voluto fare lo stesso quella mattina di domenica, avvisando la compagna e il fratello Marco che sarebbe andato a fare una camminata in quota: tuttavia, non aveva specificato in che località e quando a tardo pomeriggio non è rientrato, la donna ha avvisato il fratello e hanno deciso infine di denunciarne la scomparsa. A mezzanotte tramite le celle telefoniche si è ritrovata la sua auto a Gromo e lunedì si erano perlustrate le cime Timogno, Benfit e Avert, senza successo. Quel giorno non era stato possibile impiegare gli elicotteri per via del maltempo, ma la mattina seguente uno della Guardia di Finanza, dotato di sofisticate apparecchiature, si è alzato in volo e ha rintracciato il suo cellulare, trovando infine il corpo alle 9,30.
L'impegno sportivo di Salvioni lo aveva fatto entrare nella scuderia Norelli nel 1968, disputando gare regionali e provinciali prima in sella a una 125 e poi a una Ktm 175. Proprio la sua vecchia scuderia lo ha voluto ricordare con un post su Facebook, in cui ha espresso il cordoglio per la perdita, accompagnato da una foto che lo ritrae da giovane e un'altra scattata al 50° anniversario della società: «Lo vogliamo ricordare così» hanno scritto i suoi amici. In seguito c'era stata la pausa per dedicarsi agli studi universitari, per poi passare al ciclismo con la fondazione con fratello e amici dei Camosci Orobici, gruppo che aveva gareggiato in ogni parte d'Europa.
I funerali si terranno giovedì 4 novembre alle 14,30 nella chiesa parrocchiale di Sant'Andrea, partendo dalla sua abitazione di Bergamo Alta.