Una scoperta francese

Com'è che adesso l'Everest non è più il Tetto del mondo

Com'è che adesso l'Everest non è più il Tetto del mondo
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Ottomilaottocentoquarantotto: è l'infinita cantilena numerica che fin dalle scuole elementari ci hanno stampato in testa per ricordare il numero di metri che elevano la montagna più alta del mondo: l'Everest. Cuore dell'Himalaya e capo della Terra, l'Everest gode del fascino che i record di Madre Natura instillano in tutte le genti, tanto che quando venne scalato per la prima volta fu fatto solamente perché “è lì” (parole di George Mallory, il pioniere dell'ascesa al Tetto del Mondo). Ma esattamente come quando i nostri genitori ci spiegarono che la pioggia cade per sbalzi di temperatura e non perché il cielo è triste o che il sole al tramonto non va a dormire dopo una dura giornata di lavoro ma semplicemente subisce la rotazione terrestre, allo stesso modo bisogna smitizzare l'aura leggendaria del, a quanto pare erroneamente ritenuto, monte più alto del globo: il primato in realtà appartiene al Chimborazo, vetta un tempo vulcanica incastonata nel mezzo delle Ande. A pugnalare mortalmente il sogno tibetano è, al solito, la scienza, che attraverso una spedizione tutta francese compiuta nelle scorse settimane ha dimostrato che, a ben vedere, l'Everest deve accontentarsi della piazza d'onore.

 

EH3B9P Everest Mountain Peak or Sagarmatha with 8848 m height

 

Primo elemento: la distanza dal centro della Terra. La supremazia su tutte le alture della Terra dell'Everest è dovuta, come noto, al fatto che facendo partire la misurazione dal livello del mare, risulta essere effettivamente la montagna più alta. E su questo non ci piove, i francesi non hanno certo pensato di mettere in discussione una verità dalle incontrastate prove scientifiche. Ma: che dire se si ragionasse in termini più onnicomprensivi, ovvero considerando la forma della Terra e la distanza dal centro del pianeta? Partiamo dal primo elemento: la Terra, si sa, non ha una forma perfettamente sferica, ma è leggermente schiacciate in prossimità dei due Poli, presentandosi dunque tendente all'ovoidale. E allora, la geometria più spiccia insegna che, in un cerchio, ogni punto della circonferenza è ugualmente equidistante dal centro, mentre in una forma ovoidale la situazione cambia, dal momento che in prossimità delle “schiacciature” la distanza dal centro è inferiore rispetto ai punti dove la circonferenza è più allargata. Ora, venendo alla Terra: la leggere compressione ai Poli comporta che all'Equatore si tocchi il punto di maggior distanza dal centro della Terra, il quale va affievolendosi man mano che aumenta la latitudine. Ed ecco la prima constatazione: il Chimborazo (che, ricordiamo, ufficialmente misura 6.310 metri sul livello del mare), è collocato ad una latitudine inferiore dell'Everest, dunque più vicino all'Equatore e dunque più distante dal centro della Terra.

 

chimbrogra

 

Secondo elemento: quanta distanza? Tutto ciò appurato, occorre capire che se si tratta di una differenza latitudinale tale da consentire al Chimborazo di rivendicare il primato di cima in assoluto più alta del mondo. Per dare risposta a questo interrogativo è stata dunque inviata dalla Francia una spedizione scientifica, che ha potuto dare una misurazione precisa grazie all'utilizzo del gps e, soprattutto, attraverso la geodesia, una disciplina appartenente alle scienze della Terra che si occupa della misura e della rappresentazione del pianeta, del suo campo gravitazionale e dei fenomeni geodinamici. In questo modo, è stato possibile dare un esatta misura del Chimborazo, che, udite udite, supera di ben 2.500 metri quella dell'Everest, toccando dunque circa gli 11.400 metri. Roba da guardare l'Himalaya dall'alto in basso.

 

Chimborazo

 

Un primato controverso. Ma sarebbe giusto, allora, considerare il Chimborazo il monte più alto del mondo? Lo scienziato risponderebbe certamente di sì, l'alpinista e il comune mortale direbbero che poco importa quanto la vetta disti dal centro del pianeta: rispetto al grado zero ove poggiamo i piedi, l'Everest continua a non avere eguali, rimanendo una meta decisamente più ambita per gli scalatori di tutto il mondo rispetto al Chimborazo (che, fra l'altro, si scala con molta più facilità). Comunque, per mettere in pace tutti, basta allargare il raggio della competizione all'intero Sistema Solare, dove il Monte Olimpo di Marte, con i suoi 22mila metri sul livello topografico di riferimento (che è come dire sul livello del mare) lascia queste scaramucce da nanerottoli alle, in confronto, dolci colline himalayane o andine.

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