Aveva 68 anni

Crujiff, il calcio come divertimento Cinque grandi gol per ricordarlo

Crujiff, il calcio come divertimento Cinque grandi gol per ricordarlo
Pubblicato:
Aggiornato:

Tutti chiedono sempre qualcosa. Un cambiamento, uno scossone, certi addirittura la rivoluzione. Johan Cruijff non chiese granché, si accontentava dell'educazione e del rispetto per se stesso e gli altri, per la sua vita, e con quel suo sguardo magnetico e fermo, silenzioso quanto bastava perché le cose cambino davvero, ruvido a tratti, regalò a tutti un modo nuovo di pensare il gioco del calcio. Più veloce, più rapido. Più bello. Un calcio totale. A 68 anni ci ha lasciato l'uomo che in molti hanno chiamato "profeta del gol", perché come i profeti portò una parola nuova, diversa, un'innovazione del talento a cui nessuno aveva pensato prima. Lo ha portato via un tumore ai polmoni che Cruijff aveva tentato di combattere con quel suo solito stile elegante e veloce, «sì ho il cancro, e all’inizio è una cosa che ti lascia di stucco, ma è un fatto e devo affrontarlo con tutta la serenità e la forza possibili», un'eleganza e una classe senza tempo.

 

Johan Cruyff dies of cancer at the age of 68

 

Il primo titolo a 14 anni. Aveva 14 anni quando vinse con l'Ajax il suo primo titolo giovanile. I suoi genitori abitavano a due passi dallo Stadion De Meer, in cui lui entrò per la prima volta a 4 anni. Al­la morte del padre ne aveva 12 e fu praticamente adottato dall'Ajax, che aveva assunto la madre come lavandaia. Dicevano che era troppo fragile per giocare, pesava come una piuma, ma coi piedi ci sapeva fare e di quello si dovette prima accontentare e poi stupire. Di vederlo correre come il vento e di trovare il modo di pensare più veloce degli altri. Nel frattempo diventò grande, e in Olanda vinse tutto quel che c'era da vincere. Le coppe e i campionati, due volte Pallone d'Oro, al punto che nel '73 lo volle il Barcellona per una cifra incredibile: tre miliardi. Al suo arrivò la Catalogna impazzì: 55mila abbonati bruciati nel giro di pochi giorni, un record. Nessuno voleva perdersi quel figlio del vento, capace di ragionare come nessuno era mai riuscito a fare. Solo Pelé, tant'è che Gianni Brera prese a chiamarlo proprio così, Pelé Bianco. Giocò fino a che la voglia glielo consentì. Fece un'esperienza negli Usa, ma poi tornò in patria per allenare e portare nuove idee.

 

 

La sua Olanda non vinse mai nulla. Ma Cruijff è stato più di questo. Non il figlio dei tempi che cambiavano e mutavano pelle, lui è stato uno dei padri del mondo nuovo. Con quella faccia pulita, senza barba né stonature, i capelli lunghi e il collo elegante. Cruijff fu al centro di tutto questo, del Sessantotto, di pensiero nuovo, mai visto. Utile al punto che oggi ne riconosciamo la grandezza. Un calcio senza ruoli, un calcio in cui la corsa e la duttilità erano tutto. Con il suo arrivò tutto il resto sembro improvvisamente vecchio e impolverato. Cruijff il genio, utopico per certi versi, perché la sua Olanda, in fondo, non vinse mai nulla. Ai Mondiali del '74 il calcio dell'Arancia Meccanica cedette al pragmatismo tedesco. Nemmeno questo, però, è bastato a scalfire la leggenda di Cruijff, che pochi mesi dopo quella finale vinse il suo terzo Pallone d'Oro. Disse una volta: «Il calcio consiste fondamentalmente in due cose. La prima: quando hai la palla, devi essere capace di passarla correttamente. La seconda: quando te la passano, devi saperla controllare. Se non la puoi controllare, tantomeno la puoi passare». È questa disarmante facilità che Cruijff ha insegnato ai posteri, a noi che oggi lo celebriamo con un Che Guevara ordinato e inappuntabile, che disse che «alla base di tutto c'è che i ragazzini si devono divertire a giocare a calcio». Semplice e chiaro. Come una rivoluzione.

 

5 - 1971-72: Den Haag-Ajax 1-2

https://youtu.be/ZZMk_mlZkng

 

4 - 1982-83: Ajax-Helmond Sport 5-0

 

3 - 1973-74: Real Madrid 0-5 Barcellona

https://youtu.be/qwBRGZBAXRM?t=44s

 

2 - 1981-82: Ajax-Harleem 4-1

https://youtu.be/YlFmSVgDkpc

 

1 - 1973-74: Barcellona-Atletico Madrid 2-1

Seguici sui nostri canali