Il dodicesimo Uomo della Dea
Nel nome di Emiliano, che sarà per sempre nel nostro Mondo e il cui commovente ricordo con i tifosi tutti in piedi ad applaudirlo sulle note di "Io vagabondo", si è rivelato un formidabile propellente, l'Atalanta ha liquidato anche l'Udinese. L'ha battuta per la prima volta in serie A dal settembre 2013, le ha inflitto la sesta sconfitta consecutiva. Sospinta dall'emozione per il suo Dodicesimo Uomo, la Dea continua a inseguire un posto in Europa League, più forte di tutto. Più forte degli infortuni che l'hanno privata in un colpo solo di Berisha, Caldara, Ilicic e Spinazzola. Più forte di una corsa a tre per il settimo posto, incerta e avvincente da annunciare il recupero con la Samp del 3 aprile come un autentico spareggio.
Micidiale l'uno due nerazzurro, scaturito ancora una volta dallo schema su palla inattiva: soltanto Juve e Napoli hanno segnato di più in questo modo, uno degli inconfondibili marchi di fabbrica di Gianpiero Gasperini. Egli ha centrato un successo fortemente voluto dal gruppo, tanto consapevole della propria forza da giocare con i friulani come il gatto con il topo, esercitando un controllo palla così asfissiante da risultare pari al 69 per cento. Questa è una forte vittoria, tutta per Mondonico. Questa è la nuova dimostrazione di quanto Gasperini faccia bene a insistere con Petagna, il miglior centravanti di manovra della serie A, la cui crescita costante, sotto la guida del tecnico di Grugliasco lo riporterà in Nazionale.
Una nota a parte merita Masiello e non soltanto per avere chiuso la partita con quel gesto acrobatico che la dice lunga sul suo stato di grazia. Da due anni, il difensore atalantino offre un rendimento eccellente, marcandolo a ogni piè sospinto con una continuità che ha pochi eguali nel massimo campionato. La sua storia, di caduta e di riscatto, è una di quelle che piaceva molto a Emiliano, profondo conoscitore dell'animo umano prima ancora che grande allenatore.
Forse sarà stata una coincidenza, non per chi scrive e per chi sente, come ha titolato Bergamopost, che Mondonico non se ne sia andato, ma sia semplicemente nella stanza accanto, seguendo le parole di Sant'Agostino: Atalanta, Fiorentina e Toro: le tre squadre che hanno segnato la carriera di Mondonico, oggi hanno vinto tutte. Sei sempre con noi, Emiliano.