È stato grazie a Cassius Clay se è diventato Muhammad Alì

Chi è morto? Cassius Clay o Muhammad Alì? La stampa e i media non hanno dubbi: Muhammad Alì. Del resto l’alternativa non si pone neppure, visto che fu lo stesso Cassius a decidere di cambiare nome convertendosi all’Islam per recuperare quella libertà e dignità a suo dire negate dalla cultura e persino dalla religione in cui gli era capitato di nascere. Un gesto di ribellione e di libertà il suo che gli costò caro: l’adesione all’Islam comportò l’obiezione di coscienza al servizio militare in Vietnam (“Nessun vietcong mi ha mai chiamato negro”, disse), ma contribuì a fare di lui una straordinaria icona “pop” del nostro tempo.
La capacità di interpretare la boxe ad altissimi livelli, la volontà di riscatto dalla condizione di emarginazione, il suo essere personaggio di riferimento (con M. L. King e Malcom X) per masse di emarginati, l’ostilità da parte del potere costituito prima e la trasformazione in eroe nazionale poi (un po’ come Mandela), la prestanza fisica e la libertà di parola e di azione e persino la malattia (parkinson) che commosse milioni di persone quando accese la fiaccola olimpica... lo hanno reso giustamente indimenticabile.
Ma sia permessa una provocazione: Cassius Clay potè diventare e diventò di fatto Muhammad Alì. Ma sarebbe potuto succedere anche il contrario ossia che un Muhammad Alì campione sportivo e idolo delle folle potesse diventare Cassius Clay? Non sappiamo, ma pensiamo di no. Cassius infatti poté darsi una nuova identità paradossalmente proprio grazie alle due realtà che egli volle negare attribuendosi una nuova identità personale: le sue lontane origini di schiavo e la sua fede cristiana. Se il doloroso ricordo delle origini ha contribuito a fargli scattare dentro la molla del riscatto, l’orgoglio, la decisione di scrivere una storia nuova, è stato infatti proprio grazie a quella cultura e a quella religione nelle quali a un certo punto della sua vita egli non volle più riconoscersi, diventando “altro” rispetto ad esse.
In altre parole è stato grazie alla libertà della società e della religione in cui è nato che egli ha potuto rifiutare sia l’una sia l’altra. La cultura africana d’origine e la nuova religione adottiva non glielo avrebbero permesso o per lo meno gli avrebbero reso la vita molto più dura. Ed è successo così che l’unico, irrepetibile Cassius Clay è diventato uno dei tanti, infiniti Muhammad Alì.