«Messaggio di sangue per il governo francese».

Chi era Hervé Pierre Gourdel

Chi era Hervé Pierre Gourdel
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Alla scadenza dell’ultimatum di 24 ore posto martedì dai jihadisti algerini alla Francia, Hervé Pierre Gourdel è stato decapitato. I sequestratori avevano chiesto che la Parigi sospendesse i bombardamenti contro l’Is in Siria-Iraq, l presidente François Hollande aveva risposto che il suo Paese non si sarebbe mai piegato alle richieste del gruppo - fra l’altro non meglio identificato, perché Jund al-Khilafa, come si firmano, non dice nulla - e così un pacifico nizzardo di 55 anni, amante del trekking e della fotografia è stato ucciso.

«Dobbiamo essere consapevoli che siamo di fronte a una guerra che durerà a lungo - ha detto Hollande nel suo discorso all'assemblea generale delle Nazioni Unite -. Ma noi non ci arrenderemo di fronte a nulla». «È la vendetta» per «l'aggressione crociata francese al Califfato», si ascolta al termine del video di circa 4 minuti che riprende la scena ormai consueta dell’uccisione dell’innocente. Titolo del filmato: "Messaggio di sangue per il governo francese".

Gourdel era stato rapito domenica scorsa mentre stava facendo trekking sui monti della Cabilia, regione del nord algerino. Il sequestro è avvenuto a Tizi-Ouzou, nelle montagne di Djudjura in Algeria. Sapevano che era lì perché il programma del viaggio era sulla pagina Facebook di Gourdel. Il ministro algerino della Difesa nazionale ha raccontato che domenica 21 settembre, verso le nove di sera, i miliziani hanno intercettato un veicolo con a bordo alcuni connazionali e Gourdel presso il villaggio di Ait Ouabane, nel comune di Akbil, prendendolo in consegna "contro la sua volontà”. [Repubbica.it]

Le Figaro racconta che dopo la rivendicazione dell’uccisione, alcuni vicini di casa si sono fermati,  spaventati, davanti alla palazzina in cui abitava Hervé Gourdel. Usciti piangendo dal villlino Patrick e sua moglie, vicini di casa della guida, hanno spiegato di aver bussato alla porta del suo appartamento, ma che la compagna non aveva loro risposto. «Ero molto in ansia. sono due giorni che non faccio che piangere. Temevo che questo nuovo gruppo jihadista volesse fare quel che ha poi fatto», ha sussurrato il suo amico e vicino, compagno di tante escursioni di Gourdel, di cui l’ultima meno di tre settimane fa. «Non c’era nessun bisogno che il governo si esprimesse in quel modo», ha aggiunto. Degli altri presenti nessuno o quasi aveva voglia di parlare coi giornalisti. Solo una tale Odile, che lo conosceva “di vista” ha detto che a una notizia come questa «non si è sentita per niente bene». Tutti avevano visto il video, però.

55 annni, di Nizza, Hervé Gourdel faceva la guida alpina dal 1987, soprattutto nel Parco del Mercantour - Alpi Marittime - dove aveva fondato un centro per escursionisti. Appassionato di fotografia da quando aveva 10 anni aveva preso l’abitudine di coniugare queste sue attività nel corso dei suoi viaggi e degli stages che organizzava per dilettanti. Era stato nell’Atlante marocchino - dove ha anche lavorato - in Viet Nam, in Nepal e anche in Giordania. Come il nostro Mario Merelli, aveva scoperto la montagna assieme a suo padre - scrive sul suo site personnel. «Da allora ho avuto un solo desiderio: tornarci il più spesso possibile». Poi la passione era diventato un lavoro. Che gli è costato carissimo.

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