Come Claire Underwood

Hillary, un po' House of Cards

Hillary, un po' House of Cards
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Sarà la prima donna candidata alla Casa Bianca. Con molte probabilità sarà anche la prima donna a governare la più grande potenza del mondo. Hillary Clinton si avvicina al traguardo al quale aveva già puntato prima che sorgesse la stella di Obama, con un percorso lungo, determinato e paziente. Inevitabile, quando si pensa alla sua parabola, far riferimento alla diabolica scalata al potere della coppia Frank e Claire Underwood, i protagonisti della serie tv di maggior successo degli ultimi anni, House of Cards.

 

https://youtu.be/6bUPi86jK_E

 

Che la politica americana sia il racconto mediatico perfetto è ormai chiaro dallo scandalo Clinton-Lewinski, quando il privato e il gossip sono diventati lo sfondo inevitabile sul quale poggia la ribalta degli intrighi del potere. Ma in House of Cards si va molto oltre. Come ha scritto Daniela Cardini, osservatrice accanita delle serie tv, oltre che docente all’università Iulm, «alla gelida, splendida Claire Underwood non interessa affatto la vita extraconiugale del marito Frank, candidato presidente. Il solidissimo progetto di coppia che i due protagonisti condividono non lascia spazio alle trivialità del pettegolezzo o ai tradimenti della carne, che entrambi tranquillamente e consapevolmente si concedono». Allo stesso modo Hillary ha soprasseduto alle sbandate del marito, non tanto per amor del tetto coniugale, ma perché sapeva che quello andava archiviato come un incidente di percorso che non poteva e non doveva pregiudicare la possibile (e agognata) meta finale: lo scambio delle parti alla Casa Bianca.

 

 

Hillary come Claire ha accuratamente perseguito un proprio progetto di potere, condito di successi e di cadute, ma dal potere non ha mai tolto lo sguardo («Bill e io abbiamo iniziato un discorso nella primavera del 1971, e più di 50 anni dopo non lo abbiamo ancora terminato», aveva detto qualche tempo fa). Una volta declinata la stella del marito, non s’è certo accontentata di fare la first lady a vita, non ha mollato le posizioni, ma ha sfruttato la scia degli otto anni trascorsi alla Casa Bianca, per impostare subito con lucidità un percorso che le permettesse di trovarsi sempre al centro del potere. Per quattro anni è stata il segretario di Stato che ha vegliato sulla presidenza Obama. Nel 2013 ha lasciato il posto a John Kerry, proprio per preparare la scalata alla presidenza senza correre il rischio di incappare in incidenti di percorso che ne avrebbero pregiudicate le ambizioni.

 

 

Hillary come la Claire di House of Cards è donna che sembra sempre tenere le redini della situazione anche quando si trova in posizione subordinata. Hillary, come Claire, è donna che nasconde una determinazione a tratti feroce dietro un’immagine pubblica quasi sempre affabile. Sono figure che giocano con spregiudicatezza il vantaggio competitivo che l’essere donna conferisce loro: una capacità di seduzione; una facilità nell’intimidire gli interlocutori. Tutt’e due si presentano con una capigliatura che mascolinizza la loro femminilità. Certo Claire- Robin Wright può giocare la carta di una bellezza che ammalia; non così Hillary. Ma Hillary dal conto suo ha tirato un atroce scherzo a Claire: ora nessuno sceneggiatore immaginerà di portare la moglie di Frank Underwood alla Casa Bianca nel futuro della serie. Perché le serie hanno una regola precisa: devono stare un passo avanti alla realtà, mai indietro. Chissà che cosa s’inventerà nel prossimo futuro Claire Underwood.

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