I loro carismi

I Monfortani a Bergamo

I Monfortani a Bergamo
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A Redona, di fronte a un supermercato, a due passi dalla superstrada e immerso nel verde, si trova il parco dei Missionari Monfortani. L'insegna è una scritta gialla su sfondo nero, in cima a una delle due ali che invitano a oltrepassare il cancello e a percorrere il viale alberato, che porta a Villa Santa Maria. Sulla sinistra, una costruzione più piccola chiamata Villa Montfort; a destra della grande casa principale, un santuario e, a sinistra, edifici più bassi, che recano le indicazioni di un'onlus, la rivista L'Apostolo di Maria e la procura dei pellegrinaggi.

 

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I padri Monfortani a Bergamo. I Missionari Monfortani, il cui nome ufficiale è Missionari della Compagnia di Maria, si trovano a Bergamo dal 1919 e la villa in cui abitano ora ospitava un tempo le suore Orsoline di Somasca. Quando da Roma decisero di trasferirsi a Bergamo per avviare un seminario per i giovani, si stabilirono nella casa delle suore, tornate in Francia, e la rinominarono Villa Santa Maria. Nel 1924 cominciarono i lavori per l'ampliamento della struttura, in seguito all'aumento del numero di seminaristi, su progetto di Luigi Angelini. I lavori terminarono due anni dopo e il 30 ottobre 1926 fu inaugurato e consacrato Santuario: dacché il vescovo Marelli era impossibilitato a svolgere il compito, fu chiamato monsignor Roncalli, che si trovava in vacanza a Sotto il Monte. Il papa rimase molto legato alla comunità monfortana bergamasca, tanto che nel 1947 presiedette i festeggiamenti che si tennero anche a Bergamo per la canonizzazione del fondatore della congregazione.

Nonostante la diocesi bergamasca sia sempre stata restia ad accogliere congregazioni e altri istituti extra-diocesani in città, i Monfortani, godendo appunto dell'appoggio di Papa Giovanni, nonché della benevolenza del vescovo Marelli, non ebbero mai problemi di sorta ad ambientarsi nella città e nel quartiere che li accolse. Solo nel 1944 furono costretti ad abbandonare la propria casa per un anno intero: erano tempi di guerra, i nazisti giunsero a Bergamo e, alla ricerca di uno spazio in cui installare il comando militare, occuparono Villa Santa Maria e il parco; i Monfortani si trasferirono prima a Clusone e poi a Valbrembo.

La comunità di Bergamo è nata come seminario, ma da una ventina d'anni non è più una comunità di formazione. Si chiama ora comunità apostolica: i padri sono a disposizione della diocesi e collaborano con le altre comunità e parrocchie senza rinunciare ai loro valori caratterizzanti. Nei tempi forti dell'anno liturgico, come a Pasqua e a Natale, si recano presso alcune parrocchie della diocesi, come Torre Boldone e Alzano Lombardo. A Fuipiano, invece, dove il sacerdote ha più di 90 anni e non può più occuparsi dell'attività religiosa, i Monfortani lo affiancano anche per le liturgie settimanali.

 

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Il culto mariano e le missioni. Il culto Monfortano si basa su due carismi, ovvero i valori che ispirano l'esperienza associativa religiosa: la missione e il culto mariano. Si considerano “apostoli della vera devozione alla Madonna”.

I Monfortani sono anche una congregazione missionaria ed è in questo che consiste il secondo carisma: far conoscere il Vangelo. Per quanto riguarda la comunità monfortana bergamasca, è molto attiva in Malawi, in Africa subsahariana, nella diocesi di Mangochi, fondata proprio dai monfortani di Bergamo e diretta da due anni dal primo vescovo malawiano della storia. In ogni villaggio della diocesi è presente un missionario responsabile della chiesa; al momento i Monfortani in Malawi, quasi tutti bergamaschi, sono circa cinquanta, tanti quanti i villaggi che compongono la diocesi. Se il primo obiettivo della missione è l'evangelizzazione, il secondo è quello della “promozione umana”, ovvero un insieme di interventi sul territorio volti ad aiutare la popolazione: ad esempio, la costruzione di infrastrutture e la creazione di scuole per permettere ai giovani di ricevere un'educazione. Per questi lavori è prezioso l'aiuto di falegnami, idraulici ed elettricisti che si recano presso le missioni Monfortane all'estero a lavorare, volontariamente, per qualche settimana. Le missioni sono finanziate da una serie di onlus, Insieme per il Malawi e Ponte di stelle, ad esempio, alcune delle quali hanno come unico beneficiario i Monfortani. Oltre al Malawi, sono territori di missione Congo, Madagascar, Zambia e Peru.

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Cosa fanno i Monfortani a Bergamo. Attualmente la comunità è composta da una ventina di sacerdoti, tutti di età superiore ai 60 anni, che conducono vita comunitaria, condividendo le giornate e il lavoro. Il superiore, padre Mario Zana, coordina l'attività dei Monfortani bergamaschi, come padre Franco Ferrari, che si occupa del servizio pastorale; mentre padre Vincenzo Troletti si dedica all'attività missionaria all'estero; padre Gregorio D'Amico si occupa dei gruppi mariani e padre Gianantonio Pedruzzi gestisce l'ufficio pellegrinaggi.

I Monfortani di Bergamo, sotto la direzione di padre Santino Epis, responsabile dei “media”, curano anche il mensile della congregazione, L'Apostolo di Maria, nato nel 1931 per diffondere soprattutto tra i laici il vero culto mariano e per presentare la realtà delle missioni all'estero.

Cosa si può fare nella loro casa a Redona. Chi viene qui la prima volta, spiega padre Santino, «si innamora». Avendo chiuso il seminario, i monfortani di Redona dispongono di spazi ampi e la gente vi si reca per convegni, seminari, incontri di lectio divina, giornate di spiritualità, corsi biblici. I motivi, secondo il sacerdote, sono pochi ma essenziali: lo spazio è a due passi dalla città, vi è la possibilità di parcheggio e, soprattutto, si può godere di un incomparabile silenzio. La struttura rimane a disposizione e viene richiesta soprattutto da gruppi di laici, che vogliono incontrarsi nella preghiera e nella riflessione cristiane.

La congregazione dei Monfortani. La Compagnia di Maria è una congregazione, dacché l'appellativo di “ordine” è riservato a istituti religiosi di antica data (ad esempio, Domenicani e Francescani). Dal Seicento in poi queste esperienze religiose organizzate sono conosciute come congregazioni. I Monfortani sono nati in Francia, grazie a San Luigi Maria Grignion da Montfort, religioso vissuto tra Seicento e Settecento, fu autore, tra gli altri, di un piccolo libro intitolato Trattato della vera devozione a Maria, scritto al quale anche Giovanni Paolo II si rivolse a lungo in gioventù. Le prime comunità monfortane fuori dalla Francia vennero stabilite in Canada. In Italia si trovano dall'inizio del Novecento, quando furono fondati la prima comunità e il primo seminario monfortani a Roma. Ora esistono comunità (quindi non solo avamposti missionari) in India, Indonesia, Filippine e Africa.

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