L'imprenditore

I segreti di Aristide Bonalumi, di Mozzo: «Ai salami bisogna parlare. "Come stai, hai freddo?"»

Da piccola bottega ad azienda di duemila metri quadri che distribuisce col suo marchio in tutto il nord Italia. Cotechini, pancette e salsicce

I segreti di Aristide Bonalumi, di Mozzo: «Ai salami bisogna parlare. "Come stai, hai freddo?"»
Pubblicato:

di Dino Ubiali

L’uomo che sussurrava ai salami: non è il sequel del più famoso film western degli anni Novanta con Robert Redford e Scarlett Johansson, tratto dal romanzo omonimo di Nicholas Evans, ma la storia vera di Aristide Bonalumi, norcino che nel 1948 aprì la sua bottega di macelleria a Ossanesga (Valbrembo).

Dopo otto anni in guerra, Bonalumi - rindossati gli abiti civili - aveva aperto la sua attività in un piccolo negozio alle porte di Bergamo. A fianco dell'abile macellaio i due figli, Livio e Giuseppe, che ben presto impararono il mestiere.

Con il crescere dell'attività, fu necessario trovare una nuova sede più grande e moderna. Nel 1990 i due fratelli decisero quindi di acquistare l'attuale sede a Mozzo, che oggi conta una ventina di collaboratori, di ben duemila metri quadri tra aree di lavorazione e celle frigorifere, di asciugature e stagionatura, oltre a magazzini e uffici.

Oggi l'azienda conta su una rete di rappresentanti per servire i propri prodotti a grossisti, ambulanti, retail e grande distribuzione. A marchio proprio e anche conto terzi.

«Mio padre mi diceva sempre - inizia così il suo racconto Livio - che ai salami occorre parlare ogni giorno (...)

Continua a leggere sul PrimaBergamo in edicola fino a giovedì 23 novembre, o in edizione digitale QUI

Seguici sui nostri canali