Monopoly, il mondiale a un italiano Il consiglio? Controllare le ferrovie

Non importa se non si tratta del vincitore dei mondiali di calcio, dei campionate internazionali di atletica o di uno sport olimpico; un campione del mondo è pur sempre un campione del mondo. E se è italiano è un ottimo motivo per festeggiarlo. Anche se il torneo in questione non è proprio una disciplina sportiva e non richiede certo una grande preparazione fisica. Nicolò Falcone è stato proclamato campione del mondo di Monopoly a Macao, in Cina, dopo più di 10 ore di gioco in cui ha sconfitto tutti gli altri finalisti della manifestazione, giunti da ogni angolo del globo per contendersi il trofeo. Nell’80esimo anno dalla nascita di uno dei giochi da tavolo più popolari di tutti i tempi Nicolò si è aggiudicato, oltre al titolo, la cospicua somma di 20.580 dollari.
La storia. Nicolò è un ragazzo veneto di 31 anni, laureato in Giurisprudenza. Lavora all’ufficio legale del Comune di Venezia, in un palazzo dalla bellezza incomparabile che si affaccia sul Canal Grande. Il fascino del posto viene bilanciato però dal contratto di lavoro, ancora precario. Nicolò, come tantissimi di noi, ha iniziato a giocare a Monopoly da bambino. Nel 2014 ha raccolto la sfida di un annuncio sul web che invitava a partecipare al torneo regionale in Friuli. E ha trionfato. Poi, ad Aprile, si è recato a Milano per partecipare al torneo nazionale, dove è riuscito ad avere la meglio su più di 2mila avversari. La federazione internazionale allora l’ha invitato in Cina per il passo finale della manifestazione, e abbiamo visto com’è andata.




Monopoly. Il campionato internazionale di Monopoly può apparire come una trovata estemporanea, una strategia di marketing per far risaltare il brand dell’azienda; forse, in parte, è così, ma non si tratta solo di questo. Il primo campionato si è disputato nel lontano 1973 al Grossinger’s Resort di New York. Negli anni si sono alternati 13 campioni del mondo provenienti da quattro continenti (solo l’Africa rimane senza rappresentanza), e Nicolò è entrato nella poco conosciuta storia di questa manifestazione. «Siamo sul tetto del mondo, ci sono un leone con le ali e una stella rossa» ha scritto sul suo profilo Facebook, dopo l’estenuante maratona tra lanci di dadi, contrattazioni, bonus e penalità. Alla domanda su cosa più gli piaccia nel gioco da tavola più famoso al mondo, Nicolò ha risposto: «Fare affari e prendere i soldi degli altri». Intraprendente. Non poteva infine mancare un consiglio per sconfiggere gli amici quando giochiamo a casa nostra: «Controllare le ferrovie». Un vero stratega.