Ha svolto diversi incarichi in uffici pubblici

Il curriculum di Tiziana Costantino cioè il nuovo prefetto di Bergamo

Il curriculum di Tiziana Costantino cioè il nuovo prefetto di Bergamo
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Dal tardo pomeriggio di mercoledì 10 agosto, Bergamo ha un nuovo prefetto. Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Interno Angelino Alfano, ha infatti approvato un giro di funzionari dello Stato che coinvolge anche il nostro territorio. Francesca Ferrandino, che si trovava nel capoluogo orobico dal 2013, è stata spostata a Messina e negli uffici di via Tasso prenderà il suo posto un’altra donna: Tiziana Giovanna Costantino, che arriva da Livorno, dove si trovava dal 2012.

 

prefetto costantino

[Il nuovo prefetto di Bergamo, Tiziana Giovanna Costantino]

 

Nata a Reggio Calabria il 13 ottobre 1951, Costantino s'è laureata in Giurisprudenza all'Università degli Studi di Messina. Madre di due figli, ha conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione forense e possiede un master di secondo livello in Organizzazione e funzionamento della Pubblica Amministrazione acquisito presso l’Università degli Studi La Sapienza di Roma. L'incarico a Livorno è stato il suo primo da prefetto, mentre in precedenza ha svolto diversi ruoli negli uffici centrali (come testimonia il suo CV): Direttore dell'Ufficio Amministrazione della Direzione Investigativa Antimafia, ma anche Ad del Fondo di assistenza per il personale della Pubblica Sicurezza, Direttore dell'Ufficio Pianificazione e Programmazione delle Risorse della Direzione Centrale dei Servizi Tecnico-Logistici del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e Presidente dell'Organismo Indipendente di Valutazione della Performance. Per quanto riguarda l'amministrazione locale, oltre che prefetto di Livorno, nel 2007 è stata Commissario straordinario per la provvisoria gestione del Comune di Sondrio. Nei circa 4 anni passati in Toscana, Costantino s'è distinta in particolare per le buone doti diplomatiche. Alle prese di posizione nette, infatti, ha sempre preferito il dialogo, convinta che «un prefetto deve stare a contatto con le autonomie locali, con i cittadini, e affrontare di petto le problematiche del territorio», come disse durante il discorso di insediamento a Livorno.

 

 

Se riuscirà a mantenere fede a quest'intento anche a Bergamo, è probabile che Costantino riesca a raccogliere maggiori consensi di quanti non ne abbia raccolti negli ultimi 3 anni il suo predecessore, ovvero Ferrandino. Nata a Napoli nel 1962, l'oramai ex prefetto di Bergamo, a differenza di colei che la sostituirà in via Tasso, aveva già lavorato nelle prefetture di diverse altre città: Milano, Savona, Genova, anche lei Livorno, ma soprattutto Palermo, dove ricoprì il ruolo di viceprefetto affrontando l'emergenza rifiuti, e Agrigento, dove fu prefetto dal 2010 al 2013 e dove gestì l'emergenza degli sbarchi dei migranti a Lampedusa. Nonostante l'ottimo curriculum e l'indiscutibile esperienza, a Bergamo Ferrandino ha dovuto affrontare non pochi problemi e fronteggiare le critiche di una parte politica, la Lega, che l'ha spesso accusata di decisionismo. Chiaro, in tal senso, il comunicato diffuso nella serata di mercoledì 10 agosto dal segretario provinciale del Carroccio Daniele Belotti, nel quale Ferrandino viene definita «uno dei peggiori vicerè che siano stati in via Tasso negli ultimi 25 anni». Le sue colpe? «Ha umiliato i sindaci non avvisandoli dell'arrivo di profughi (finti!) nei loro comuni; ha requisito palestre senza avvisare i comuni per riempirle di clandestini; ha promesso che alla Rsa Gleno i profughi sarebbero rimasti fino al 30/6/15 e invece sono ancora lì; ha sottoscritto un impegno a non superare quota 90 ospiti alla Botta di Sedrina, ma senza dire niente a nessuno, sindaco compreso, sono arrivati a 130, fregando cosi tutta la comunità; si è accanita contro i tifosi dell'Atalanta facendo chiudere la Curva Nord per mesi per inesistenti rischi incidenti (vedi Chievo). Se ne va lasciando ancora un affitto non pagato alla Provincia per il suo lussuoso appartamento e per i suoi inutili uffici borbonici. [...] Cara dottoressa Ferrandino, con riverenza, buon ritorno o' paese. Qui, nella fredda Orobia, non sentiremo la sua mancanza».

 

francesca ferrandino

[Francesca Ferrandino, prefetto di Bergamo dal 2013 al 2016, ora spostata a Messina]

 

In realtà, però, i rapporti dell'ex prefetto orobico con la principale istituzione cittadina, ovvero il sindaco Giorgio Gori, sono sempre stati ottimi. Non è un caso che il primo cittadino abbia espresso, attraverso una nota stampa, tutta la sua stima per la donna e la professionista: «Per l’Amministrazione comunale del capoluogo e per me personalmente è stata un punto di riferimento autorevole, di grande equilibrio e di costante disponibilità» ha scritto Gori. Circa i rapporti della Ferrandino con la cittadinanza in generale, certo hanno pesato le decisioni prese nei confronti della frangia più calda della tifoseria atalantina, a cui in più occasioni è stato addirittura vietato l'ingresso allo stadio, talvolta comprensibilmente, altre meno (vedi il caso del match con il Chievo sottolineato anche da Belotti). Del resto il rapporto tra prefetto e ultras è da sempre un tasto delicato nella nostra città e sarà interessante capire come Costantino affronterà la questione. Da parte nostra non possiamo che darle il benvenuto e augurarle un buon lavoro.

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