La scomparsa

Il ricordo di Ponte San Pietro: «Carlo Fava riempiva gli spazi, ti aggiustava la vita»

Aveva solo 52 anni, il suo cuore ha smesso di battere all'improvviso. Amava la bici, le moto, era solare e sempre disponibile

Il ricordo di Ponte San Pietro: «Carlo Fava riempiva gli spazi, ti aggiustava la vita»
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di Laura Ceresoli

Carlo Fava, di Ponte San Pietro, se n'è andato troppo presto. Aveva solo 52 anni e non ha neppure dato il tempo ai suoi cari di dargli l’ultimo saluto. Il suo cuore ha smesso di battere all'improvviso, lasciando nel dolore tutti coloro che lo hanno conosciuto.

Già, perché Carlo era un uomo allegro e con il suo sorriso aperto sapeva sempre portare una ventata di gioia e serenità anche in una giornata grigia. Nato a Sanremo il 10 agosto 1971, viveva da anni a Ponte San Pietro e ha lavorato alla Dhl, prima a Orio al Serio e poi a Montichiari.

«Con lui abbiamo condiviso tantissime cose dentro e fuori dal lavoro - scrivono i colleghi in una lettera di addio a lui dedicata -. Persona dall’animo gentile e dal cuore grande, sempre attivo su mille fronti e sempre in prima linea nella difesa dei diritti dei lavoratori. È stato un piacere condividere un così lungo percorso con te fatto di spensieratezza e avventure. Mentre noi proseguiamo quel percorso tu intraprendi il viaggio più lungo e insieme a Bruno, ne siamo certi, continuerai a pedalare per sempre. Come diceva Charles Bukowski “L’amore di un solitario è il più autentico che ci possa essere. Ti ama per scelta, non per compagnia”».

Aggiunge il collega Fabio Mazzoleni: «Carlo era attivo, pieno di interessi, stimoli, energie, passioni. Amava le bici, era un attivista delle Ciclofficine, di Pedalopolis, possedeva motociclette di diversi modelli e aveva partecipato qualche anno fa a gite motociclistiche estreme tra Austria e Germania riadattando le sue moto con una serie di correttivi progettati da lui. Era molto creativo. Aveva un carattere solare, sempre disponibile con tutti. Allo stesso tempo era determinato nel perseguire i suoi obiettivi, ma con toni sempre pacati, anche quando si trattava di difendere i diritti dei lavoratori nell'ambito dell'attività sindacale (...)

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