La bella storia: «Rischiavo la sedia a rotelle. L'ospedale di Piario mi ha salvato»
Il racconto del 71 enne Luigi De Matteis. Affetto da una grave malformazione al piede è "rinato" grazie a un intervento che gli ha cambiato la vita

di Mattia Cortese
Una bella storia di buona sanità, quella che arriva dall'ospedale di Piario. Qui un pugliese di 71 anni, Luigi De Matteis, dopo decenni di problemi dovuti a un piede equino bilaterale è praticamente "rinato", in seguito a un intervento chirurgico.
Per questo, ha voluto ringraziare pubblicamente il personale, l'équipe del nosocomio bergamasco e, in particolare, il dottor Marco Corvino, che è riuscito a risolvere una patologia che si trascinava fin dalla giovinezza.
Il problema di una vita
«Sono nato e vivo in provincia di Lecce - racconta De Matteis -. Purtroppo sono nato con delle malformazioni ai piedi, in particolare il destro (il cosiddetto piede equino). Nessuno può immaginare cosa ho provato durante l'infanzia e l'adolescenza sia a livello fisico che, soprattutto, psicologico. Nonostante le gravi difficoltà, ho comunque sempre combattuto e lavorato duramente. Ho realizzato una famiglia meravigliosa e solo adesso mi sono reso conto che Dio mi è stato sempre a fianco».
Negli ultimi anni, però, non riusciva più a camminare e il suo destino si sarebbe concluso, con molta probabilità su di una sedia a rotelle. «Il Signore però, nonostante il mio scetticismo, ha voluto stupirmi e, negli ultimi mesi, ha fatto incrociare la mia vita con quella del dottor Corvino, ortopedico dell'ospedale Locatelli di Piario».
A indirizzarlo al medico un amico di Milano, che gli aveva consigliato di rivolgersi a lui per capire se si potesse trovare una soluzione al problema, o quantomeno attenuarne gli effetti.
La visita e l'operazione
Dopo una prima visita accuratissima, condotta nell'ottobre scorso «con tanta umanità e delicatezza, come mai mi era capitato in 71 anni» e dopo un attento studio del suo caso tramite anche esami radiologici di approfondimento, il 22 gennaio scorso De Matteis è stato operato, con un allungamento del tendine d'Achille di sei centimetri.
«Da lì è ricominciata la mia seconda vita - prosegue -. L'intervento chirurgico è riuscito alla perfezione, nonostante i decenni trascorsi, la malformazione delle ossa, che io ritenevo irreversibile, e la mia età avanzata».
Il decorso post operatorio si è rivelato eccellente, oltre che seguito sempre e in modo costante dal medico, anche dopo le dimissioni dall'ospedale. «Tant'è che, a distanza di appena un mese, cammino come mai, ripeto mai, avrei potuto sperare in vita mia. Sembra un sogno misto a incredulità. Anche da parte dei miei familiari e amici che, negli anni, seppur con discrezione, erano coinvolti nella mia sofferenza».
Ha voluto scrivere al nostro giornale per ringraziare «tutto il personale del reparto di ortopedia di Piario, in particolare il meraviglioso medico che mi ha ridato la vita. Dio benedica tutti. Grazie».
Ha espresso gratitudine al Locatelli e al medico anche la moglie dell'uomo, Addolorata Zaminga: «Adesso ha il tutore, cammina senza stampelle e nel giro di un mese è rinato, devo davvero congratularmi con l'ospedale e tutta l'équipe per come hanno seguito il caso di mio marito».
Il solito turpiloquio del imperatore...che parla a vanvera .....
Cosa ne pensano tutti coloro che dall'alto della loro prosopopea, annunciano Urbi et Orbi, che la sanità Lombarda fa schifo, come dall'altro articolo del giornale? Che insultano Fontana e Formigoni e che affermano che la Lombardia è solo sesta in italia? Fa comodo per ragioni politiche e per darci meno soldi, ma poi vengono tutti in Lombardia.
Non ringrazi dio, ringrazi il Dottor Corvino e la nostra sanità. Con una sanità privata chissà quanto avrebbe dovuto sborsare per un intervento così.