Handling e nuovi spazi

I servizi all'aereo e le infrastrutture Cioè come funziona Orio al Serio

I servizi all'aereo e le infrastrutture Cioè come funziona Orio al Serio
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In tutti gli aeroporti italiani i servizi di handling, ossia i servizi prestati a un aereomobile, sono erogati da società specializzate predisposte allo svolgimento di questo peculiare tipo di mansioni e in possesso dei permessi e delle certificazioni fornite dall’Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile). A Orio al Serio, fino ad una decina di anni fa, era Sacbo, la società di gestione, a svolgere tutti i servizi di handling. Il numero dei passeggeri era piuttosto contenuto e pertanto la società riusciva a controllare e a organizzare entrambi i compiti. Faceva eccezione DHL. L'azienda del trasporto merci gestiva da sola, e ancora gestisce, l’handling dei suoi velivoli e possiede una sua struttura con personale addetto per la manutenzione degli aerei.

Quando il traffico aereo è aumentato e l’utenza dell’aeroporto ha superato i 2 milioni di persone, anche Sacbo ha dovuto aprirsi alla concorrenza. Così, da qualche anno a questa parte, i servizi di handling sono divisi tra la società gestore e AGS (Airport Global Aervices), un’azienda privata. AGS serve Wizzair, Pegasus e Blue Air e non paga nulla al gestore aeroportuale, poiché la normativa non prevede alcun tipo di tassazione per la società di handling.

I servizi di handling: in cosa consistono? Quando l’aereo si avvicina alla pista di atterraggio si mette in contatto radio con la centrale operativa, la quale dipende dal gestore (Sacbo). L’attività di controllo degli aerei in arrivo e in partenza deve essere unica, per tutto l’aeroporto, dal momento che, se così non fosse, si potrebbe creare una pericolosa confusione. Il pilota, dopo avere ricevuto dalla torre di controllo l’autorizzazione ad atterrare, segue le indicazioni degli uomini sulla pista (quelli che sbandierano con indosso giubbetti catarifrangenti), i quali rispondono direttamente all’handler (Sacbo, AGS oppure DHL). La società di handling, poi, posiziona i tacchi sotto le ruote dell’areo e porta le scale per permettere ai passeggeri di scendere (nel caso dei trasporti cargo vengono avvicinati i cargo loader, per scaricare la merce). Nei casi in cui sia necessario, organizza anche gli autobus per portare i viaggiatori fino all’ingresso dell’aereostazione, oppure fornisce i jet bridge, chiamati anche finger, i lunghi corridoi che vengono attaccati all’uscita dell’areo e che conducono fino in aeroporto, senza che ci sia bisogno di attraversare la piazzola della pista.

A questo punto, l’handler svolge la sua ultima mansione per i passeggeri appena atterrati, e cioè il trasporto dei bagagli, dalle pance dei velivoli, fino ai nastri trasportatori dove si aguzza la vista per avvistare la propria valigia. Specularmente, quando l’aereo deve decollare, l’addetto handler apre i banchi check-in, ma lo smistamento dei bagagli è centralizzato dal gestore. Per ovvi motivi: in caso contrario, si rischierebbe di mandare una valigia colma di maglioni di lana e calzoni di flanella alle Hawaii e una contenente costumi da bagno e parei in Lapponia. Una volta terminato il check-in, l’handler apre il gate d’imbarco e passa al controllo dei documenti. L’aereo con i suoi passeggeri è ora pronto per prendere il volo.

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Evoluzione dell’aerostazione. Il grafico che riportatiamo qui sotto (elaborato da Sacbo) rappresenta le aggiunte all’aerostazione avvenute nel corso degli anni. La zona verde chiaro (2003) corrisponde all’area di retail; quella verde scuro (1996) al percorso duty free; quella rosa chiaro (2009) alla luxury court. La zona rossa (2014/2015), che sarà occupata dai locali di ristorazione, è ancora in costruzione, ma entro la fine marzo, l’intera area in costruzione sarà aperta e disporrà di nuovi spazi commerciali. Dovremo aspettarci una riconfigurazione degli spazi, annuncia chi lavora nel comparto commerciale “non aviation” di Sacbo. AEROSTAZIONE     EDIFICI MERCI

[Area merci con sviluppo in metri quadri]
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