Morto lunedì in un incidente aereo.

Ci ha fatto sognare e combattere Addio a Horner in 5 colonne sonore

Ci ha fatto sognare e combattere Addio a Horner in 5 colonne sonore
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Dieci nomination all’Oscar (di cui due vinti) ed oltre 150 colonne sonore di film composte non bastano a definire il genio musicale che è stato James Horner, compositore losangelino morto all’età di 61 anni mentre pilotava il suo aereo privato. L’eredità musicale che lascia non è soltanto impressionante, per dirla con le parole di Seth MacFarlane, ma per certi versi unica, come unica è stata la capacità di Horner di riuscire tramite la musica a far vivere in maniera più intensa, partecipata e umana i film a cui lavorava. Senza Horner William Wallace avrebbe perso un pizzico della sua drammaticità, senza le musiche del compositore americano non avremmo colto tutta la freschezza dell’amore tra Jack e Rose. Il “My Heart Will go On”, scritto assieme a Will Jennings e reso un successo di caratura mondiale dalla soave voce di Celine Dion, è il capolavoro della sua carriera che gli ha permesso di vincere ben due Oscar nel 1998 (Miglior colonna sonora e Miglior canzone).

La formazione e gli esordi. La musica nel sangue per uno che iniziò già a cinque anni a suonare il pianoforte, prima di spostarsi a Londra per frequentare il Royal College of Music. Conseguita la laurea in musica all’University of Southern California, la collaborazione con il mondo cinematografico iniziò nel 1970 quando decise di abbandonare l’insegnamento di teoria musicale alla UCLA, dedicandosi a scrivere colonne sonore per l’American Film Institute. Nel 1979 l’esordio con il film gangster “The lady in red” e tre anni dopo la consacrazione con “Star Trek II: L’ira di Khan” che gli spianò la strada verso rapporti di successo come quelli con registi del calibro di Spielberg, Howard e Cameron. Un repertorio vastissimo quello di Horner che spazia da “Aliens” fino a “Alla ricerca della valle incantata”, passando per “L’uomo senza volto”, “Vento di passioni”, “Apollo 13”, “Balto” e “Jumanji”. Negli oltre 150 titoli di cui Horner ha curato la colonna sonora sono presenti un’infinità di pietre miliari che non ci stancheremo mai di ascoltare, mettersi a farlo sarà anche il miglior modo per ricordare un grande genio della musica.

 

Fievel sbarca in America (1986)

È un film d’animazione diretto da Don Bluth che solidifica ancor più il rapporto tra Steven Spielberg, come produttore esecutivo, e James Horner. Il film racconta dell’arrivo di una famiglia di topi russi di origine ebraica in America, terra di sogni e di speranze, ed il successivo imbattersi con una realtà faticosa e problematica. La canzone “Somewhere Out There”, scritta dal compositore assieme a Barry Man e Cynthia Weil, otterrà la Nomination agli Oscar del 1987.

 

Bravehart (1995)

La pellicola racconta la storia dell’eroe scozzese William Wallace, interpretato da Mel Gibson che è anche regista del film. Ottiene ben 10 nomination agli Oscar, portandosi a casa ben 5 statuette. Horner ottiene ancora la nomination per la Miglior colonna sonora drammatica, grazie ad una notevole capacità di far rendere al meglio le tipiche musiche celtiche a corredo della vicenda storica.

Titanic (1997)

https://youtu.be/FHG2oizTlpY

Dietro al grande successo di Cameron ed Horner si cela una vicenda quantomeno curiosa in merito alla canzone poi premiata agli Oscar. Il regista infatti non voleva una parte cantata durante i titoli di coda, Horner allora in segreto scrisse la partitura musicale, affidando a Jennings le parole. Una volta completata la sottoposero a Celine Dion che decise di inciderla, con Cameron ignaro del tutto; una volta registrata gliela sottoposero e il registra ne rimase estasiato, cambiando  fortunatamente idea.

 

A beautiful mind (2001)

Diretto da Ron Howard e con Russel Crowe come protagonista, racconta la vicenda umana del premio Nobel e matematico John Nash. Per la colonna sonora, manco a dirlo candidata all’Oscar l’anno successivo, James Horner adattò anche il Canto Gregoriano scritto da Santa Ildegarda di Bingen, regligiosa vissuta intorno al XII secolo, “Columba aspexit”.

 

Avatar (2009)

Il colossal di fantascienza diretto ancora da James Cameron è il film che ha ottenuto maggiori incassi nella storia del cinema. Per la pellicola Horner ha curato 15 tracce musicali, con una durata complessiva di oltre 78 minuti, e inoltre ha scritto la canzone “I see you” poi cantata da Leona Lewis. Anche in questo caso il lavoro gli è valso l’ennesima nomination agli Oscar del 2010.

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