La foto siciliana fatta col cellulare che ha vinto i Sony World Awards

Si chiama Turi Calafato e con la foto A day on the beach ha trionfato nella categoria Mobile Phone dei Sony World Photography Awards, uno dei premi più prestigiosi al mondo di fotografia, che esporrà le opere della prima edizione alla Sommerset House di Londra dal 24 aprile al 10 maggio. I vincitori sono stati premiati il 23 aprile durante una serata di gala. Le candidature arrivate hanno superato le 96mila e, dopo la prima cernita della giuria di esperti che ha portato a un nucleo più ridotto di 10.923 immagini, il pubblico ha avuto la possibilità di valutare tra 20 finalisti.
Primo classificato con 6.718 preferenze è stato proprio Calafato, che ha preceduto l’ungherese Janos M. Schmidt con il tramonto alla stazione di Nyugati, e l’iraniano Ako Salemi con Fighting, che immortala un testa a testa tra un cane e un bambino. La categoria Mobile Phone è stata introdotta quest’anno all’interno della manifestazione, e vuole celebrare i fotografi amatoriali e professionisti capaci di scattare immagini di qualità per mezzo di dispositivi mobili.
[Il progetto di Turi Calafato A day on the beach.]
















Il vincitore. Turi Calafato è nato a Catania nel 1979 e, dopo aver lavorato come farmacista, dal 2012 è diventato fotografo freelance, riuscendo ad esporre i suoi lavori in Italia ed all’estero (Londra, New York ed Atlanta), ottenendo diversi riconoscimenti prestigiosi. Dal sito personale di Calafato si evince che la sua grande passione sono i documentari fotografici e, non a caso, l’immagine selezionata come vincitrice dei Sony Awards è parte di un reportage più ampio e completo, iniziato nel 2013, che documenta la stagione estiva marittima sulle spiagge siciliane (lo scatto risale al luglio 2014).
Sulla foto in particolare il premiato ha dichiarato che: «Vedere scene simili non è insolito, dal momento che la gente passa l’intera giornata in spiaggia e tutte le attività abituali – come il gioco, i pasti, il riposo, e così via – vengono svolte all’aperto. Si vedono persone di ogni genere ed è un piacere poter contemplare così tanta gente rilassarsi e, al tempo stesso, godersi il sole». L’utilizzo del cellulare come strumento per immortalare l’immagine non ha spaventato Calafato, l’artista infatti, come riportato dall’Huffington Post, ritiene che «una foto lasci il segno non grazie allo strumento impegnato, ma grazie alla capacità di comunicare la nostra visione del mondo».
[Il reportage del fotografo professionista vincitore: L’epidemia di ebola devasta la capitale liberiana]

© John Moore / Getty Images, US, L’Iris d’Or, 2015 Sony World Photography Awards

© John Moore / Getty Images, US, L’Iris d’Or, 2015 Sony World Photography Awards

© John Moore / Getty Images, US, L’Iris d’Or, 2015 Sony World Photography Awards

© John Moore / Getty Images, US, L’Iris d’Or, 2015 Sony World Photography Awards
Il premio. Il Sony World Photography Awards è dal 2007 uno dei più importanti concorsi fotografici a livello mondiale e premia professionisti, amatori e giovani (una ragazza inglese di 14 anni è stata la più giovane candidata di questa edizione). In tutte e tre le categorie solo in quest’anno sono pervenute ben 183.737 progetti da 171 Paesi, con un aumento del 24 percento delle richieste rispetto all’anno precedente. La manifestazione, che prevede un premio in denaro complessivo di 30mila dollari per i vincitori delle diverse categorie oltre all’utilizzo di materiali fotografici d’avanguardia, è volta a valorizzare tutto ciò che ruota attorno alla fotografia contemporanea, ritenuta a pieno titolo una vera e propria arte.
La visibilità offerta dal concorso è maestosa, in quanto permette a tutti i concorrenti di esporre i propri lavori, sia immagini singole che reportage, in importanti mostre mondiali e di veder recensito e diffuso il proprio operato online e sui social network di riferimento, che diviene in tal modo il più virale possibile (il sito ufficiale riporta che sull’edizione del 2014 sono stati scritti circa 526mila articoli). Quest’anno il titolo di fotografo professionista è andato all’americano John Moore, fotografo della Getty Images, per il reportage svolto nell’estate 2014 sull’epidemia di ebola nella capitale della Liberia Monrovia, chiamato appunto L’epidemia di ebola devasta la capitale liberiana (la giuria ha motivato il premio valorizzando il fatto che «i suoi scatti intimi e rispettosi commuovono per il loro coraggio e la loro integrità giornalistica»).
L’Italia, con Calafato nella neonata categoria, vanta ben 8 riconoscimenti, nelle differenti aree tematiche. Giovanni Troilo ha vinto nella categoria Persona, mentre Riccardo Bodoni in quella Sport; sono arrivati ad un passo dal trionfo invece: Massimo Siragusa (secondo in Architettura), Alessandro Bello (secondo in Arte e Cultura), Antonio La Grotta (terzo in Architettura), Annalisa Natali Murri (terza in Storia contemporanea) e Giulio Sturco (terzo in Paesaggio).